Catania. Nella giornata di domenica 25 ottobre, personale della Squadra Mobile con il concorso di personale del Commissariato di “Nesima” e dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, ha tratto in arresto un uomo di 39 anni, residente a Catania, latitante, in quanto colpito da ordine di custodia cautelare in carcere emessa in data 12 ottobre 2009 dal gip del Tribunale di Catania A. Sammartino, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Lina Trovato, per il reato di detenzione illegale di due armi da fuoco, con relativo munizionamento e ricettazione delle stesse.
Giorno 1 ottobre 2009, alle ore 16.30, personale della Squadra Mobile in piazza San Pio X, nel rione Nesima, ha incrociato un’autovettura BMW, condotta dal latitante che si trovava insieme a Omissis, 41 anni, alias Omissis, considerato affiliato al clan “Cursoti milanesi”. Alla vista degli agenti i due, dopo aver compiuto un brusca manovra, si sono sbarazzati di due pistole semiautomatiche, lanciandole dal finestrino, per darsi alla fuga. Gli agenti dopo aver recuperato le armi, due pistole semiautomatiche con colpo in canna e con i caricatori completamente riforniti, si sono posti al loro inseguimento. Il secondo uomo è stato scovato all’interno di una ricevitoria ubicata nel rione Cibali, mentre il latitante è riuscito a far perdere le proprie tracce.
Nella mattina della scorsa domenica, agenti della Squadra Mobile, coadiuvati da personale del commissariato di “Nesima” e delle “Volanti” dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, hanno provveduto alla perquisizione di un’abitazione di via Stellata, nei pressi di piazza San Domenico. Mentre bussavano alla porta d’ingresso dell’abitazione, gli agenti hanno udito un fragoroso tonfo provenire da un giardinetto retrostante all’appartamento in questione, che si trova al primo piano dello stabile. Da ciò si capiva che qualcuno si era lanciato dal piano verso il giardino per cercare di fuggire. Dopo non poche difficoltà, gli agenti sono riusciti a raggiungere il giardino dove, però, del fuggiasco non vi era alcuna traccia. Circondato l’isolato, si è dato inizio ad una minuziosa ispezione degli immobili vicini che si succedevano l’uno all’altro, con relativi giardini e cortili, tra le vie Stellata – N. Martoglio – Plebiscito e Lago di Nicito.
Le ricerche hanno consentito di individuare la presenza di terriccio sul pianerottolo dell’ultimo piano di un edificio adiacente a quello oggetto della perquisizione. Sul tetto, ad una distanza molto elevata dal pavimento, vi era una botola che conduceva nel vano vasche dell’acqua che serve l’intero stabile. Sebbene sembrasse impossibile che qualcuno fosse riuscito con un balzo a raggiungere la botola, aprirla, aggrapparsi ad essa e raggiungere il vano in questione, si è provveduto ad ispezionarlo. Aperta la botola, si è riscontrata la presenza di una scala estraibile che consentiva l’accesso al vano, che però non sembrava usata da parecchio tempo, in quanto era in parte bloccata e con non poche difficoltà è stata estesa. Nel corso dell’ispezione del vano condominiale, gli agenti hanno individuato rannicchiato un uomo che il funzionario della Squadra Mobile coordinatore dell’operazione ha riconosciuto nel latitante, il quale, visibilmente claudicante, a causa del salto precedente, si è lasciato ammanettare. Evidentemente grazie alla sua statura elevata il predetto era riuscito, oltre che ad aprire la botola, ad issarsi e a nascondersi all’interno del citato vano. Indosso sono stati rinvenuti oltre 6 mila Euro. Sono in corso accertamenti per verificare le responsabilità penali della persona che aveva dato estemporanea ospitalità al latitante.