Nave dei veleni. Prestigiacomo: “Il relitto di Cetraro è il piroscafo Catania”

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Roma. Poco più di quaranta giorni sono stati necessari per fare chiarezza sull’intera vicenda. A dare l’annuncio oggi in una conferenza stampa  cui ha preso parte anche il procuratore antimafia, Piero Grasso, è stato il ministro per l’Ambiente, Stefania Prestigiacomo. “La nave che si trova sul fondale di Cetraro non è la nave dei veleni”, ha dunque annunciato il ministro che nella circostanza, non ha mancato di riservare una nota polemica nei confronti di quanti “fra sindaci, amministratori ed esponenti della Regione, hanno contribuito a rendere più complicata la fase di accertamento della verità”. Il relitto, quindi, altro non è se non una nave passeggeri, la “Catania”, silurata nel lontano 1917 durante il primo conflitto mondiale. “Il clima che si è venuto a creare – ha poi sottolineato la Prestigiacomo – non ha fatto altro che danneggiare fortemente il comparto pesca della regione Calabria. In ogni caso, ha fatto sapere il ministro, quella del contrasto alle ecomafie è una battaglia sulla quale continueremo a spenderci senza sosta”. Di caso chiuso ha invece parlato il procuratore, Grasso, in riferimento alla nave dei veleni “il cui clamore però – ha evidenziato – ha certamente mietuto delle vittime: il territorio di Cetraro, il settore della pesca e più in generale l’immagine della Calabria. Resta comunque ancora aperto – ha poi ribadito Grasso – il capitolo dell’inquinamento del territorio su cui occorre ancora indagare a fondo”. Scongiurato infine anche il pericolo radioattività poichè, stando ai rilievi effettuati, ad una profondità di trecento metri e nel raggio di sette chilometri non è emersa alcuna traccia di contaminazione.

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