Taurianova. I Carabinieri della Compagnia di Taurianova, diretta dal capitano Raffaele Rivola, e della dipendente Stazione di San Martino, hanno tratto in arresto un pregiudicato cinquantaquattrenne con vari precedenti tra i quali figura una condanna per aver favorito nel 1986 la latitanza del rosarnese Omissis, autore di un duplice omicidio. L’uomo è stato colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Palmi, Daniela Tortorella, su proposta del Pubblico Ministero, il sostituto Procuratore Marielda Montefusco, che, sotto le direttive del Procuratore della Repubblica Giuseppe Creazzo, ha coordinato le indagini svolte dal maresciallo ordinario Umberto Alfieri, comandante della Stazione di San Martino, e dai suoi uomini.
A gravare sul conto dell’arrestato vi sono pesanti elementi di responsabilità per ben cinque danneggiamenti di autovetture, che avrebbe commesso per colpire una persona di San Martino di Taurianova. I ripetuti danneggiamenti, avvenuti sempre nelle ore notturne con l’uso di liquidi corrosivi, catrame e, in un caso, appiccando l’incendio ad un’autovettura, non sono le uniche condotte di cui l’uomo si è reso responsabile. I Carabinieri, infatti, effettuando servizi di osservazione e perquisizioni nel corso delle quali hanno rinvenuto numerosi elementi pertinenti al reato, non solo sono riusciti ad identificare l’uomo come il misterioso autore di molti dei danneggiamenti che nei mesi tra febbraio e luglio di quest’anno si sono verificati nella zona, ma hanno anche accertato che questi ha effettuato veri e propri “appostamenti” sotto l’abitazione di una persona di San Martino, molestandola e facendola sentire continuamente controllata. Ciò ha causato nella vittima un perdurante e grave stato di ansia e paura, tale da farla temere per l’incolumità propria e dei congiunti. Timori, questi ultimi, non certo infondati, non solo in ragione dei danneggiamenti, ma anche per le ripetute ingiurie e minacce subite anche da una delle figlie della persona perseguitata.
Tutti comportamenti per i quali il maresciallo Alfieri ha ipotizzato l’esistenza del reato di “stalking”, recentemente introdotto con le ultime innovazioni del codice penale e finalizzato a garantire una migliore tutela delle vittime di comportamenti persecutori, anche attraverso un consistente inasprimento delle pene. Un’interpretazione corretta, tanto da essere pienamente recepita sia dal Pubblico Ministero che dal Giudice per le Indagini Preliminari. Per l’uomo l’arresto è giunto davvero inatteso: i Carabinieri lo hanno prelevato nella propria abitazione durante la notte, per portarlo presso il Comando Compagnia di Taurianova, dove è stato fotosegnalato per poi essere immediatamente trasferito al carcere di Palmi, dove rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Contestualmente, i militari hanno ritirato due pistole e tre fucili che l’arrestato legittimamente deteneva, situazione non più compatibile con le condotte per le quali è indagato. A rendere singolare la vicenda dell’uomo è il suo repentino cambiamento di status nei confronti della Giustizia. Sebbene egli fosse già pregiudicato, nel 2002 fu vittima di un’estorsione aggravata commessa nei suoi confronti con metodi mafiosi, per la quale denunciò l’estorsore, omissis, appartenente alla locale criminalità, che poi fu condannato. Per questi fatti divenne testimone di giustizia, chiedendo ed ottenendo di essere sottoposto a misure di protezione e di tutela da parte delle Forze dell’Ordine.