di Domenico Grillone
Reggio Calabria. Dichiarazioni d’amore così lunghe ed intense non è certo facile vederle ogni domenica sugli spalti dei tanti rettangoli di gioco italiani. Un amore che non è certo scoppiato per caso. Ma dopo un vero e proprio matrimonio sancito più di venti anni fa: un gemellaggio, quello tra i supporter della Reggina e Salernitana, dimostratosi oggi ancora più inossidabile. Sarà per lo stesso colore delle maglie, o per la delusione comune di vivere momenti non certo felici con le rispettive squadre. Sta di fatto che lo spettacolo oggi è stato veramente inconsueto. Quasi commovente. E così, estasiati, è possibile ascoltare i cori reciproci di stima. Si assiste a scambi di baci, abbracci, bandiere e gagliardetti durante l’intervallo, in mezzo al campo. Preceduti dallo sventolio di uno striscione immenso, tenuto dai supporter salernitani, con su scritto: “Reggio e Salerno rispetto eterno”.
Insomma, l’apoteosi. Mancavano solo le lacrime. Ed anche un po’ di musica. Poi, il peccato originale. Quello che dice che bisogna pur odiare qualcuno. Altrimenti che tifoso sei? Ed ecco che il Napoli sembra essere, per entrambe le tifoserie, il nemico di sempre. Hanno trovato qualcuno da odiare. E godono terribilmente. Anche con le tre “pappette” rifilate dal Napoli ai bianconeri. La commozione si stempera. Per un momento si era pensato che il mondo stava impazzendo.
Chi invece non ha deluso è stato Biagio Pagano. L’esterno amaranto era nervoso come tutti gli altri suoi compagni, perché non è facile scendere in campo dopo quattro sconfitte consecutive. È come entrare in un tunnel e non vedere mai l’uscita. Ed al minimo errore nessuno ti perdona niente. Così lui, al primo forte disappunto del pubblico, non ce l’ha fatta. Ed ha zittito il pubblico avvicinando l’indice al naso. Apriti cielo. Il pubblico non poteva perdonarlo davanti ad uno spettacolo di gioco che si stava preannunciando pietoso come tutti gli ultimi. Poi il gol di Buscè su un lancio proprio di Biagio Pagano, un assist perfetto che permette di spezzare l’incantesimo. Esplodono tutti di gioia. Compreso Biagio che adesso risponde con lo stesso gesto di prima e rivolgendosi allo stesso pubblico della tribuna centrale. Come dire: “Avete visto? Zitti e muti”. Insomma, una tensione alle stelle che poi deve trovare come sfogare. Che può essere comprensibile per una persona comune, ma non per un professionista che conosce bene le regole, dentro e fuori, del calcio. Compresa quella che quando lo spettacolo è penoso il pubblico quasi immancabilmente impreca e ti fischia al primo errore. Naturale, quindi, che Pagano diventi il bersaglio del pubblico ogni qualvolta tocchi il pallone. Insomma, come se giocasse fuori casa. Poi, al fischio dell’intervallo e con la Reggina già in vantaggio, Pagano uscendo chiede scusa al pubblico. E lo fa veramente in una maniera bella, elegante e soprattutto vera: alza le braccia in alto in segno di scuse e porta la mano al cuore, come volesse esprimere tutto il suo amore per la maglia che indossa. Il pubblico capisce e lo applaude fragorosamente. Insomma, una scena da libro Cuore. In conferenza stampa esordirà poi così: «Sono venuto qui per precisare sull’episodio accaduto e dirvi semplicemente che sono stato un coglione».