Il problema inquinamento che ci coinvolge tutti in prima persona, specialmente in questi momenti difficili per la nostra comunità, ci riporta a valutare con la massima attenzione la questione dell’alimentazione della produzione agroalimentare. Non c’è dubbio che rispetto a qualche anno fa nelle istituzioni e nelle famiglie è cresciuta l’attenzione per una sana alimentazione che, se non viene affrontata con la necessaria serietà, spesso può dare luogo a seri problemi di salute. La Calabria è una regione a vocazione agricola e la straordinaria biodiversità di questo territorio crea prodotti alimentari straordinari, anche dal punto di vista del loro effetto sulla salute. Purtroppo negli ultimi decenni l’agroindustria e la pubblicità hanno fatto grandi danni standardizzando prodotti e gusti e imponendo mode alimentari molto deleterie per noi ed i nostri figli in nome di una politica del profitto non sempre del tutto trasparente. L’ambiente e l’alimentazione, che sono le radici della nostra cultura e della nostra storia, devono ritornare ad essere ai primi posti nell’agenda delle cose da fare, visto anche che la crisi attuale sta facendo morire gran parte delle nostre aziende con ripercussioni pesanti su tutta la comunità. Proprio in questi momenti di emergenza è necessario coordinarsi al meglio e mettere in atto soluzioni che dando vigore all’economia locale, aumentano la prevenzione per la salute e allo stesso tempo rinsaldano quel rapporto di aiuto reciproco nelle persone, tipico della cultura contadina. Per questo l’associazione senza scopo di lucro ArcipelagoSCEC, dove SCEC è l’acronimo di Solidarietà ChE Cammina, associazione che sta lavorando in tutta Italia per la valorizzazione delle economie locali, ha organizzato il 21 ottobre scorso, una riunione con lo scopo preciso di dare il via ad un progetto integrato su agricoltura, alimentazione, scuola e salute che affianca le azioni già messe in atto in questo ambito dall’amministrazione provinciale. L’idea su cui si è ragionato è quella di lavorare in modo coordinato alla qualificazione dei prodotti alimentari della provincia di Crotone certificandone, attraverso un’analisi apposita sul prodotto, la salubrità e le sue qualità nutrizionali. Tutto questo unito ad una campagna di informazione riguardante i nuovi metodi di coltivazione e distribuzione dei prodotti agricoli, una corretta alimentazione che coinvolga le scuole, mense e le attività turistico alberghiere della zona, in modo da rilanciare e preservare una delle zone più belle del paese. Alla riunione, tenutasi nella sede della Provincia, hanno partecipato, il consigliere provinciale con delega all’agricoltura Umberto Lorecchio, l’assessore alle attivittà produttive Alfonso Dattolo, il dirigente regionale dell’agricoltura Carmine Maio, il direttore sanitario della ASP Bonaventura Cretella, il presidente dell’Ordine dei medici Enrico Ciliberto, il presidente regionale di Confcommercio Napoleone Guido, il responsabile provinciale di Slow Food Luigi Monaco, il presidente della Cia Martino Barretta. Alla stessa riunione ha portato i saluti e gli auguri per un proficuo lavoro il presidente della provincia Stano Zurlo. Oltre al presidente nazionale di ArcipelagoSCEC, Pierluigi Paoletti e regionale Ettore Affatati affiancato da Bruno Tassone è intervenuta anche Rossana Becarelli, direttore sanitario dell’Ospedale oncologico “S.Giovanni” di Torino e responsabile per la Regione Piemonte dell’umanizzazione delle strutture sanitarie, che ha illustrato un’attività analoga che viene fatta a Chieri un comune alle porte di Torino e con il quale è possibile collaborare per mettere in comunione le varie professionalità ed esperienze. Il giorno successivo sempre ArcipelagoSCEC ha presentato in un incontro pubblico nella sala consiliare del Comune di Crotone lo scienziato Giusto Giovannetti del Centro Ricerche Sperimentali di Aosta, che ha scoperto un consorzio di microorganismi il quale, in modo del tutto naturale, è in grado di aiutare la bonifica di terreni inquinati ripulendolo dai vari inquinanti e restituendo al terreno le sue qualità organiche naturali. La particolarità di questa scoperta tutta italiana è che è possibile contribuire alla bonifica di alcuni terreni dell’area adiacente alla zona ex industriale a bassissimo costo e senza alcun impatto ambientale. Questo stesso prodotto, ovviamente con microorganismi diversi, viene usato per le colture agricole come fertilizzante biologico dall’Istituto Agrario di Cutro (che da oltre un anno collabora con arcipelagoscec), in particolare per la coltivazione del grano Cappelli, sostituendo con indubbi vantaggi i fertilizzanti chimici, e da quest’anno per la coltivazione “micorrizata” di altre colture.
Ufficio stampa Provincia Crotone