Catania. Nella mattinata di ieri, 6 novembre 2009, nell’ambito delle attività di controllo del territorio, una pattuglia mista appiedata, formata da due agenti della Polizia di Stato appartenenti al X Reparto Mobile di Catania e da due militari dell’Esercito Italiano, ha effettuato un controllo all’interno di un esercizio di ristorazione cinese, sito in Piazza della Guardia, gestita da un ventisettenne. Non appena entrati, gli operatori sono stati investiti da un’orrenda puzza derivante, verosimilmente, da prodotti alimentari in putrefazione e da gravi carenze igienico-sanitarie. Il controllo ha permesso di appurare l’esistenza di una situazione ancora più grave di quella che si presagiva. Infatti, è stato accertato: l’esistenza di residui alimentari di origine animale e non sia sulle superfici di lavorazione che sulla pavimentazione; l’assenza di una corretta conservazione ai fini della salubrità degli alimenti all’interno delle celle frigorifere, che si presentavano con scadente pulizia (un frigorifero, inoltre, era anche mancante del termostato, strumento indispensabile per monitorare la conservazione degli alimenti); la presenza di alimenti di origine animale e non congelati con confezioni artigianali in comuni buste di plastica e alcuni addirittura sfusi, senza alcuna tracciabilità alimentare e/o indicazioni della scadenza; l’esistenza di alimenti di origine animale, senza possibilità di risalire al tipo di animale; una busta in plastica con centinaia di zampe di gallina; la presenza di numerosi pesci già fritti immersi in secchi colmi di acqua; nel bagno del locale erano presenti confezioni di alimenti cinesi, farina, ceci, uova di gallina, stoviglie e pentole sporche. Lo stupore degli operatori è stato accresciuto dal fatto che dai sacchi di farina e di ceci che stavano ispezionando è uscito uno svariato numero di topi di piccola taglia che si sono dileguati in varie direzioni.
Sul posto sono intervenute anche le Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, che hanno dato manforte ai colleghi nell’espletamento dei vari atti che l’incredibile situazione richiedeva. Accertato quanto sopra, non si è potuto fare altro che arrestare il cittadino cinese gestore del ristorante per il reato di commercio di sostanze alimentari nocive e sottoporre a sequestro il locale. Il gestore, quindi, è stato associato presso la casa circondariale di piazza Lanza a disposizione del magistrato di turno presso la locale Procura della Repubblica. Ma l’attività di polizia è proseguita. Data la sgradevole puzza di sangue che proveniva dal piano superiore del locale e dalle tracce di liquido ematico presenti sul ciglio della strada e sul marciapiede, i poliziotti delle Volanti e della pattuglia del X Reparto Mobile hanno deciso di estendere il controllo al piano superiore, dove hanno constatato, oltre a un forte tanfo, la presenza di un ristorante senza alcuna autorizzazione e di una macelleria clandestina. Nei locali, al di là dell’attrezzatura tipica dell’attività di ristorazione, sono stati trovati volatili appena macellati, carne senza etichettatura e tracciabilità nonché numerosi uteri di bovini. In seguito al ritrovamento, sono intervenuti sul posto anche i veterinari dell’Asl 3 di Catania, esperti del settore, che hanno fornito un prezioso contributo per cercare di risalire all’identificazione delle specie animali, la cui carne era presente nei due locali, nonché per verificare lo stato di conservazione degli alimenti. Anche il ristorante abusivo del primo piano e l’annessa macelleria clandestina sono stati sottoposti a sequestro, mentre la titolare, una cittadina cinese di 37 anni, è stata denunciata in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania.
Valorizzare i beni confiscati, accelerando i processi di assegnazione e utilizzo
Milano - Valorizzare i beni confiscati presenti in Lombardia, mettere a sistema ogni informazione utile ad accelerare i processi di...
Read more