Un terremoto lungo cent’anni sembra avere scosso Reggio Calabria, dopo la devastazione del sisma del 1908. Una città “infranta”, piegata, sovvertita dal movimento tellurico, che reca su di sé le tracce infinite di una rovina che continua e alimenta se stessa: non più a causa di catastrofi naturali però, ma per lo scriteriato intervento umano. I luoghi dell’abbandono, dell’incuria, del sovvertimento delle regole sono immagini di una città divisa, confusa, in perenne stato conflittuale con se stessa. Una città spaesata, senza punti di riferimento e senza identità. A distanza di cento anni dal terremoto del 1908, il lavoro di un gruppo di studenti della Facoltà di Architettura di Reggio Calabria, coordinati dal professore Daniele Colistra, ha raccolto una serie di istantanee del tessuto urbano reggino, nei luoghi dove più evidenti sono le tracce di una mano umana che ha lasciato frammenti e rovine, come e più del sisma. Gli scatti raccontano di un’eterna città cantiere, dove palazzi non finiti aggrediscono le colline e il mare, le vie-mulattiere sono spirali impazzite che si allargano e si allungano, espandendosi caoticamente, ferendo un paesaggio che si presenta estenuato e sconfitto. Il laboratorio fotografico è presto divenuto una mostra, esposta a Villa Zerbi in occasione del centenario del sisma, e in seguito, per una felice intuizione dell’editore Franco Arcidiaco, un volume dal titolo “Spaesata città”, pubblicato dalla Città del Sole Edizioni, a cura dello stesso Colistra. Ad accompagnare le immagini sono brani che raccontano il terremoto del 1908. Un accostamento straniante, struggente e poetico. Come scrive nella prefazione il Rettore dell’Università Mediterranea Massimo Giovannini, “La città rivela tracce evidenti di trasgressione. Come di coscienze collettive sovvertite. Norme e convenzioni stravolte. Regole edilizie e urbanistiche disattese. Cultura della legalità inascoltata”. La fotografia diventa, quindi, testimonianza e assume un ruolo pedagogico e sociale, come sottolinea il fotografo professionista Fulvio Orsenigo, che ha collaborato al progetto. “Camminare e guardare, perché non siano gli altri a decidere quale storia raccontare, quale mondo vivere”. Il volume sarà presentato domani martedì 10 novembre alle ore 15.00 presso la Biblioteca della Facoltà di Architettura di Reggio Calabria. All’incontro interverranno: Claudio Roseti, Direttore Biblioteca Architettura; Francesca Fatta, Preside Facoltà Architettura; Massimo Giovannini, Rettore Università Mediterranea, Nuccio Barillà, direttivo nazionale Legambiente, Franco Arcidiaco, Editore Città del Sole Edizioni. Saranno presenti il curatore dell’opera e gli autori delle fotografie pubblicate.
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