Reggio Calabria. “Ha vinto Reggio, la sua provincia e la Calabria”. Comincia così la riflessione del consigliere comunale del Nuovo Psi, Giuseppe Martorano, in relazione alla conclusione della vicenda (trasferimento si – trasferimento no) che negli ultimi tempi ha interessato i Bronzi di Riace. Segno che quando si lavora uniti, per raggiungere un obiettivo considerato fondamentale per lo sviluppo della città, della sua provincia e della regione tutta, non contano i colori degli schieramenti politici, ma il fine che si vuole raggiungere. “Il sottoscritto ha presenziato, pur senza intervenire, al tavolo interistituzionale convocato a palazzo San Giorgio, nelle vesti di presidente della Confederazione italiana dei commercianti esercenti delle attività del terziario, del turismo e dei servizi (Cidec), prendendo nota di quanto scaturito al termine di un confronto rivelatosi importante e fondamentale per una risoluzione positiva della vicenda. Tuttavia, la mia personale riflessione, da consigliere comunale e prima di tutto da cittadino, è che in questi anni si è sentito parlare dei Bronzi di Riace solo in occasioni particolari. E cioè quando la città si è sentita minacciata dall’ennesimo scippo ai suoi danni. Credo, invece, che sia il caso di approfittare del check-up a cui dovrebbero essere sottoposti i Bronzi, per rilanciare la loro immagine.
Insomma, la permanenza in città, in una sede prestigiosa come quella del Consiglio regionale della Calabria, consentirà, forse, di lanciare una nuova stagione di valorizzazione delle nostre opere d’arte, Bronzi di Riace in testa. A tal proposito, l’Onorevole Bova, in quella riunione a palazzo San Giorgio, non poteva usare una frase migliore di “chi non ha peccato, scagli la prima pietra”: infatti, la città e le istituzioni farebbero bene a riflettere sui ritardi cronici accumulati fino ad oggi nel campo della valorizzazione del nostro patrimonio artistico culturale.
Personalmente credo che in politica valgano più i fatti che le parole. E, ad oggi, i fatti ci dicono che esiste una sola manifestazione di spessore che prova a schiacciare l’acceleratore sulla valorizzazione dei Bronzi di Riace: l’omonimo Premio istituito nel 2002 (quando di Bronzi non ne parlava nessuno!).
Quel Premio, da allora ne ha fatta strada, essendo ormai in fase di conclusione i preparativi per l’ottava edizione. Un Premio che dopo sette edizioni si è rivelato essere l’unico evento mediatico degno di nota in relazione alle due statue. Un Premio, il cui marchio è registrato presso il Ministero competente, che ha avuto il merito di tenere alta l’attenzione sulla vita dei Bronzi, attraverso il conferimento dei riconoscimenti alle istituzioni e ai tanti calabresi illustri che si sono distinti nel mondo per la loro abilità. Giusto per fare qualche nome, sono stati insigniti del Premio Bronzi di Riace, il sindaco Giuseppe Scopelliti (2002), il presidente della Reggina Calcio, Lillo Foti (2003), Vincenzo Panuccio, presidente dell’associazione Amici del Museo; il segretario del Pri, Francesco Nucara; il cardinale Juan Carlos Castellanos; la giornalista Anna Larosa, e il re dei paparazzi, Rino Barillari. Senza dimenticare il sindaco di Egaleo (Atene) Dimitri Polos Kalogeros, nell’ambito di una più ampia iniziativa che fece dei due guerrieri di Riace due messaggeri di pace.
Una serie di successi, fin qui portati avanti con grande dedizione e sacrificio dall’associazione Pro Loco Città di Reggio Calabria, e dal suo infaticabile presidente, Pino Tripodi, che sono riusciti nell’intento di far sbarcare il Premio a Roma. Dove, lo scorso anno, nella sala degli Arazzi del Campidoglio si svolse la prima edizione capitolina, per una kermesse che si proietta in ambito nazionale, e perché no, internazionale. D’altra parte, l’ottava edizione, concede il bis. Nel senso che essa si svolgerà il prossimo 5 dicembre nella sala della Pace “Giorgio La Pira” della Provincia di Roma, a poco tempo di distanza dal gemellaggio culturale siglato fra le due città.
Proprio in vista della scelta dei premiati, cui a breve sarà chiamato il Comitato d’onore, voglio avanzare la candidatura di quello che è stato l’interlocutore privilegiato del sindaco Giuseppe Scopelliti: il ministro della Cultura, Sandro Bondi.
Un premio di “incoraggiamento” per tutti i protagonisti della vicenda, affinché d’ora in poi, si pensi più concretamente alla valorizzazione dei Bronzi di Riace, cominciando magari a sostenere l’unica iniziativa mediatica e culturale, in favore delle due statue. Sarebbe un buon inizio, visto il deserto di iniziative precedenti, in favore dei due guerrieri”.
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