Reggio Calabria. La risposta dell’assessore Michele Raso è, a prescindere dal merito, una notizia: non mi capita spesso di avere risposte dall’amministrazione comunale e quindi considero un passo in avanti lo sforzo del titolare delle “politiche della casa”.
Veniamo al merito. Vengo tacciato di essere poco informato, siccome ho potuto visionare alcuni atti, elenco brevemente ed entro nel dettaglio, quanto basta per rendere di pubblico dominio come il Comune di Reggio abbia affrontato in maniera indolente ed inadeguata la procedura di istruttoria dei “buoni casa”.
E precisamente sono in condizione di specificare che le pratiche trasferite al Comune di Reggio Calabria con DDS n. 662 e DDS n. 663 del 01.02.2008 e successivi decreti integrativi, sono in numero di 170, di cui 95 pratiche per acquisto prima casa (30 presentate nel mese di ottobre e 65 nel mese di novembre) e 75 pratiche di recupero (52 del mese di ottobre e 23 di novembre). Le pratiche del mese di ottobre “non erano prive di documenti” come afferma l’assessore Raso, ma erano già state parzialmente istruite dagli uffici regionali, si trattava di integrare ben poca cosa, mentre solo per quelle di novembre c’era da eseguire l’intera istruttoria, che peraltro per le pratiche inerenti l’acquisto, che sono la maggior parte, si trattava solo di richiedere l’atto di compravendita e qualche altro documento.
Quale “informazione” dimostra l’assessore Raso “prima di parlare”? Sicuramente non ha aperto alcuna pratica per vederne il contenuto documentale e chi ha riferito, ha riferito in maniera grossolana.
Comunque sia, non è assolutamente giustificabile il tempo che il Comune sta impiegando a risolvere le pratiche, soprattutto se paragonato agli altri grossi comuni della provincia (Catanzaro, Cosenza e Vibo) che, ribadisco, non solo hanno evaso le pratiche trasferite col primo decreto, ma si sono fatte trasferire le pratiche inerenti alle successive mensilità, mostrando sollecitudine a venir incontro alle esigenze degli altri cittadini richiedenti.
Sarà stata per disinformazione, per disinteresse, o per carenza organizzativa, sta di fatto che il sindaco Scopelliti non si è dimostrato sensibile nell’affrontare la questione “buoni casa”.
Ciò è dimostrato anche dal fatto, che mi è dato per certo di sapere, che le pratiche in essere sono rimaste in giacenza per svariati mesi prima di essere destinate ad un ufficio comunale che se le prendesse in carico, e, ancor peggio, risulta che, mentre gli altri comuni appena ricevuta la notifica della Regione si sono recati presso gli uffici regionali a ritirare le pratiche di competenza, il Comune di Reggio Calabria non ha mandato per diversi mesi nessuno a ritirare le pratiche stesse (forse per risparmiare sulla benzina) tant’è che sono state portate a mano nell’ufficio del Sindaco dagli stessi tecnici della Regione. Insomma, diciamo che le pratiche dei buoni casa nel Comune di Reggio sono “entrate” male in partenza, e, a conferma di ciò, vorrei proprio sapere quando è stata inviata la prima lettera di richiesta documenti ai richiedenti. Il tanto ben informato Assessore Raso dovrebbe saperlo.
E chiudo dicendo, ma con quale coraggio l’assessore Raso critica l’operato della Regione se il primo ad essere inadempiente è il Comune? La Regione, peraltro, e ho prova di quanto dico, ha più volte sollecitato la definizione delle pratiche, ma evidentemente i “buoni casa” non sono nelle priorità del Sindaco e aggiungo che, anziché continuare a difendere una posizione sbagliata, si farebbe meglio ad agire, consentendo così agli aventi diritto di usufruire dei contributi loro spettanti.
Questo è il fine del mio intervento, l’interesse delle giovani coppie e la tutela di un loro sacrosanto diritto. Se questo è allarmismo…
Sebi Romeo
Consigliere comunale Pd
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