Reggio Calabria. Nella sala Giuditta Levato del Consiglio regionale della Calabria, si è svolto il secondo appuntamento della maratona “Donne una storia ancora da raccontare”, promosso dal Movimento Donne in Rete che è riuscito a sensibilizzare ancora una volta il mondo femminile, calamitando l’attenzione sul tema Donne e lavoro. L’incontro che ha visto la partecipazione di numerose donne delle varie categorie lavorative, si è articolato come un vero e proprio forum in cui le intervenute hanno potuto esprimere le esigenze del mondo del lavoro calabrese e la condizione della donna in questo ambito. Gli orientamenti del dibattito sono stati forniti da Gabriella Andriani, presidente regionale Donne in Rete , che ha curato la conduzione dei lavori, assieme ad un qualificato gruppo di relatrici rappresentanti il Sindacato: Elisa Gambello CGIL Scuola, Graziella Larizza segr prov conf. CISL, Loredana Marino responsabile UIL Sanità, Maria Grazia Mammì responsaabile ufficio legale Sindacato Giornalisti Calabria. Ulilizzando come immagine da sfondo il dipinto di Giuseppe Pellizza, “Il Quarto stato”, come consacrazione del lavoro ed omaggio ai Sindacato presenti, la Andriani ha introdotto i lavori rimarcando le peculiarità della Calabria: la posizione geografica, il patrimonio storico artistico, le bellezze paesaggistiche, la gente tenace ed affabile, tutti elementi di valore competitivo che non riescono, però, a superare i gap strutturali nel settore dell’economia calabrese. La regione inoltre continua a lottare contro l’etichetta di territorio ad alto rischio di criminalità e ciò determina un forte deterrente per la crescita della Calabria. In questo contesto il mondo ed il mercato del lavoro, strumenti basilari per ogni emancipazione e sviluppo, risentono fortemente della condizione di sottocultura che viviamo, rispetto alle altre regioni d’Italia. Ed in questo habitat , il ruolo e la qualificazione della donna risultano assolutamente penalizzati. L’attività del forum si è articolata con grande interesse nell’esprimere le problematiche legate alla sanità, alla scuola. al pubblico impiego, al commercio, all’impresa, alla libera professione ed al giornalismo. Particolare suggestione ha creato l’intervento di Pina Filocamo responsabile dell’associazione Fedacom che, nel raccontare le battaglie e le conquiste della donna negli ultimi 50 anni, oggi si trova ancora a discutere e riflettere sulla battuta d’arresto che il ruolo femminile subisce, in termini di discriminazione, nella società attuale. Per il pubblico impiego è intervenuta Tiziana D’agostino della Cisl, per la giustizia Tina Tripodi della CGIL, per la libera professione l’avvocato Pina Santo, per l’associazione femminile UDI la responsabile Marsia Modola., la segretaria cittadina del Partito democratico Consuelo Nava. La discussione è stata avvalorata dall’Assessore regionale Liliana Frascà che si è detta in disaccordo sulla precarietà, quindi favorevole alla stabilizzazione di larghe fasce di lavoratori calabresi. Ciò è stato realizzato durante questa legislatura , nell’ambito della Regione Calabria e della Provincia di Reggio e si tenterà di proseguire su questo percorso, perché i cittadini hanno il diritto ad una migliore qualità della vita. Mentre il Governo non è in grado di risolvere il problema e far uscire la società italiana da questo stato di emergenza. Tutte hanno convenuto che i programmi ministeriali penalizzano il mercato del lavoro e si cerca di uscire dalla crisi creando maggiore disoccupazione. Ne hanno fornito testimonianza i sindacati relativamente ai tagli nel pubblico impiego, scuola e sanità e le proposte di legge tese ad eludere i diritti acquisiti dei lavoratori. Senza escludere il dramma vissuto dalle imprese e dal commercio, che non ricevono alcun aiuto dalla Stato per poter riemergere. L’incontro si è concluso con l’unanime richiesta di rendere permanente il forum per favorire il confronto e la solidarietà tra donne. Ciò verrà concretizzato dal Movimento Donne in rete, con la costituzione di un’Authority, quale commisione di garanzia e tutela femminile, organismo che sia anello di congiunzione tra le cittadine e le istituzioni.
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