Agricoltura. Nucera (Pdl): “Fortemente penalizzate le imprese reggine”

Giovanni Nucera

Reggio Calabria. Assenza di programmazione, assegnazione delle intere risorse disponibili da destinare alle aziende del settore agricolo regionali che hanno subito danni da calamità naturali nel 2007 e nel 2008 in altre realtà territoriali calabresi. Siamo dinanzi ad una vera e propria “sfrontatezza istituzionale”. Questo governo regionale, nonostante la conclamata crisi di settori importanti e vitali per la sopravvivenza di intere famiglie calabresi (come ad es. il settore agrumicolo) senza più alcun pudore, adotta provvedimenti, nei settori nevralgici dell’economia regionale, di chiaro stampo elettorale, giungendo persino a sconfessare l’assegnazione di due milioni di euro alla provincia di Reggio, insieme all’avvio dell’iter procedurale per l’istruttoria delle domande di risarcimento per i danni subiti dalle aziende, danneggiate dalle calamità naturali: eccesso termico 2007 e gelo 2008 . Quasi a voler dare il colpo finale alle imprese del reggino. Nel corso di questa Legislatura non si sono ravvisati specifici elementi progettuali per il rilancio di un comparto di estrema rilevanza per l’economia della provincia di Reggio, che se ben organizzati poterebbero rappresentare settori di eccellenza come l’agrumicoltura, l’olivicoltura ed il settore del bergamotto. Disarmanti e contraddittorie “le parvenze di strategie” messe in atto per affrontare questa crisi. Abbiamo preso atto, nel corso di questi anni, nello sconcerto generale delle associazioni di categoria e dei produttori, delle indicazioni programmatiche lasciati senza prospettive per un rilancio delle filiere a partire da quella agrumicole, del bergamotto ed olivicole, ad oggi obsolete nei suoi elementi strutturali. Del pari l’avvio di fasi ricognitive (era il 2006) dello stato della produzione agricola annunciato con proclami a mezzo stampa, “nell’ottica di non predisporre misure atte a risolvere temporaneamente la crisi ma di pensare a risoluzioni definitive”, non trovava il naturale supporto in risposte gestionali adeguate che potessero consentire di rilevare un percorso di programmazione regionale tendente ad un effettivo rilancio del settore agricolo. Sino a giungere, mediante l’adozione della delibera del 19 ottobre 2009 da parte della Giunta regionale, all’assegnazione delle intere risorse finanziarie, alla sola provincia di Crotone. Una disparità di trattamento prontamente esternata dai titolari delle imprese agricole della provincia di Reggio, i quali hanno immediatamente invocato, inascoltati, “pari dignità”, con i colleghi delle altre province. Ciò che emerge, con estrema crudezza, è l’incapacità di questa Amministrazione regionale di centrosinistra di giungere a definire forme propositive per una diretta applicazione di particolari strategie di intervento in attinenza al ruolo, preminente, dell’Ente Regione in materia di programmazione, per il raggiungimento di obiettivi fondamentali di politica economica in aree con evidenti carenze strutturali.

Nulla è stato fatto ad esempio, per incentivare e sostenere concretamente, come avvenuto in altre Regioni, l’esigenza ormai prioritaria di associarsi, di consorziarsi per essere competitivi, costituendo le “O.P.” organizzazioni professionali, e poter accedere così con maggiore speditezza ai contributi comunitari ed alle misure nazionali previste per coloro che presentano contratti di filiera. La sofferenza cronica dei tanti comparti del settore agricolo ( a partire da quello agrumicolo) costituisce la manifestazione esteriore della mancata adozione di tali provvedimenti indispensabili per il recupero, la riorganizzazione ed il consolidamento del sistema produttivo agricolo della nostra provincia. A fine legislatura si attende ancora un progetto di riqualificazione settoriale, una maggiore tutela dei diritti della categoria e della produzione locale, mentre la concorrenza sleale dovuta ad un’ ingente quantità di prodotti provenienti, spesso illecitamente, dai Paesi extracomunitari, mette in ginocchio le nostre imprese agricole. La difesa dei diritti dei produttori è la difesa di un intero settore di enorme rilevanza nell’ambito dell’economia di una Regione con una popolazione rurale attestata al 60 %.Una politica regionale volta alla salvaguardia ed all’incentivazione del comparto agricolo attraverso un’impostazione gestionale attenta e concreta, sarebbe stata la soluzione adeguata a scongiurare la crisi ed un primo passo verso una riqualificazione del settore e la tutela degli interessi primari dei nostri sacrificati e penalizzati produttori .

On. Giovanni Nucera
Consigliere Regionale PdL Regione Calabria

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