Reggio Calabria. “Ancora una volta il governo, sotto il titolo assegnato al disegno di legge, seducente e condivisibile “misure a tutela del cittadino contro la durata indeterminata dei processi”, frutto dei migliori consulenti esperti in marketing, offre una visione del mondo-giustizia ben diversa dalla realtà”. A dichiararlo è l’avv. Paola Carbone, responsabile del Dipartimento Giustizia del PD dell’Area metropolitana di Reggio Calabria. “Con questo DDL, meglio noto come “processo breve” – prosegue Carbone – si prevede che per alcuni reati il processo penale si estingua se non arriva a conclusione entro sei anni dal suo inizio, con termini di due anni per ciascuna fase. In altri termini, ci saranno due tipi di processi: quelli per i reati come la falsa testimonianza, il falso in bilancio, la corruzione, l’abuso di ufficio e via elencando, destinati a estinguersi se non celebrati nei termini indicati, e quelli che, non rientrando nelle precedenti categorie, possono durare senza limiti – salvi, ovviamente, i termini della prescrizione”. “Solo alcuni cittadini – chiosa Carbone – avranno diritto ad un “processo breve”, con buona pace dell’articolo 111 della Costituzione e con l’aperta violazione del diritto di tutti i cittadini di essere processati con gli stessi strumenti e negli stessi tempi”. “Un primo dato si può trarre comunque – prosegue la Resp. Giustizia – il presidente del Consiglio è salvo e la Lega è soddisfatta. Ma i cittadini italiani? Sanno che il governo ha previsto tagli all’amministrazione giudiziaria del 22 % nel 2009, del 30 % nel 2010 e del 40 % nel 2011 e che le conseguenze di questa “strategia economica” saranno drammatiche?”. Secondo il Dipartimento Giustizia PD, infatti, le reali problematiche sottese alle disfunzioni del servizio Giustizia nascono dalla mancanza di uomini e mezzi adeguati per far funzionare il sistema, il tutto aggravato da un’irrazionale produzione normativa. “Sembrerebbe invece che l’interesse del Governo – continua l’Avv. Carbone – sia quello di vedere fallire inevitabilmente questo sistema, sempre a beneficio di pochi. Nessuno altrimenti potrebbe sponsorizzare la bontà di una legge che manderà al macero il processo di centinaia di migliaia di delinquenti, poichè la giustizia non ha mezzi, nè uomini, nè risorse a sufficienza per velocizzare i processi. D’altro canto, come si pensa di poter accelerare un processo per editto e ritenere che il “meccanismo” funzioni quando in molti Tribunali – specie del Sud – i giudici hanno ruoli di 1.500-2.000 cause?”. Al Tribunale di Reggio Calabria nello scorso anno si è registrato un deficit di un terzo dell’organico di magistrati e personale amministrativo. Il settore civile, in particolare, ha subito le assenze di 8 unità su 12 (4 trasferimenti e 4 maternità) e l’assenza dei presidenti delle due sezioni. “E’ evidente che la “felice” invenzione del processo breve – conclude l’Avv. Carbone – ancora una volta per l’interesse di uno solo, si inserisce in una serie di logiche, calcoli e strategie politiche che, lungi dal raggiungere gli scopi proclamati dal Governo, manda volutamente allo sfascio quel po’ che ancora della giustizia si riesce a far funzionare, e intanto si affossa l’idea stessa di giustizia, insieme con quella di uguaglianza”. “Su questo tema il PD della provincia di Reggio convocherà rapidamente una assemblea pubblica per smascherare il Governo e informare i cittadini della gravità del disegno di legge e delle conseguenze che in un territorio ad alta densità mafiosa come il nostro potrebbero prodursi”, conclude la Resp. Giustizia PD.
Dipartimento Giustizia del PD dell’Area metropolitana di Reggio Calabria