Reggio Calabria. La possibile introduzione della cosiddetta pillola abortiva, denominata R.U. 486, ha provocato lacerazioni profonde nella società e fra le istituzioni religiose ma anche tra i massimi esponenti del mondo scientifico. Le ripercussioni socio – sanitarie, a seguito di una sua eventuale commercializzazione – secondo l’On. Nucera – assumeranno la valenza di scenari estremamente inquietanti, intaccando pesantemente valori e principi posti a fondamento del diritto alla vita e del diritto alla tutela della salute. Allo stato attuale vi sono gravi discordanze sostanziali tra organismi istituzionali (Ministero del Welfare) e sanitari (Agenzia Italiana del Farmaco) in merito all’opportunità di autorizzare il commercio e l’uso di un farmaco destinato a determinare sensibili mutamenti tra uomo e donna, ponendo nel contempo, serie implicazioni sociali, sanitarie, giuridiche e antropologiche. Forti dubbi espressi non solo dal Ministero ma anche dal Parlamento.
La Commissione Igiene e Sanità del Senato, a conclusione dei lavori relativi all’indagine conoscitiva ha votato contro l’immissione in commercio della pillola Ru 486 in Italia , malgrado il via libera dell’Agenzia del Farmaco (AIFA) del 19 ottobre scorso, ritenendo necessario ulteriori istruttorie al fine di evidenziare i lati oscuri della Ru 486 e i suoi margini di compatibilità con la legge 194/78, oltre all’esigenza di fare chiarezza su un farmaco che ha provocato già tante morti in Europa. Si impone in tal senso la necessità di evitare che la Ru 486 venga utilizzata come uno strumento per scardinare la legge 194/78 e che la sua eventuale commercializzazione ed il suo utilizzo avvengano garantendo la sicurezza del metodo chimico al pari del metodo chirurgico. Si attende ora , in merito, la decisione del Governo che potrebbe bloccare definitivamente la procedura di immissione in commercio.
In materia ho presentato una Mozione al Consiglio Regionale in data 24 agosto 2009 n. 1984 avente come oggetto la richiesta di sospensione dell’ utilizzo del farmaco R.U.486 e la necessità di fare chiarezza sugli effetti farmacologici in Calabria, ritenendo doveroso che il Consiglio Regionale della Calabria si pronunci sui punti nodali inseriti nella mozione da me presentata e tendenti : a) a verificare quante donne hanno fatto ricorso alla R.U. 486 a partire dalla sperimentazione e successiva diffusione ; b) a garantire nei confronti delle donne che chiedono l’interruzione della gravidanza sia farmacologica che chirurgica il c.d. consenso informato ; c) a disporre la sospensione dell’utilizzo della R.U. 486 in attesa che si faccia chiarezza sulle controindicazioni della stessa, anche alla stregua dell’esperienza di altri Paesi .
Una delle vere cause della forte pericolosità sociale che ne può derivare – afferma l’On Nucera – è proprio l’uso non controllato ed indiscriminato da parte delle giovani donne, pensando di poter gestire il proprio corpo senza alcun controllo sanitario o limitazione farmacologica. Studi approfonditi hanno accertato una serie di effetti collaterali estremamente dannosi per la salute della donna, sino a determinare, come purtroppo è stato comunicato dalla stessa azienda produttrice, la francese Exelgyn, numerosi casi di decessi dovuti all’uso della R.U. 486. Si parla di numerosi decessi registrati anche in Italia e nella nostra Regione. Tanto che negli Stati Uniti il governo ha ordinato di contrassegnare le confezioni del farmaco con una banda nera, evidenziando che trattasi di un farmaco altamente letale per il benessere umano. Autorizzare eventualmente l’uso di un concentrato chimico dagli effetti a dir poco devastanti e senza alcuna certezza scientifica circa le possibili conseguenze sulla salute – continua l’On. Nucera – imporrebbe l’esigenza prioritaria di adottare i provvedimenti necessari per limitare l’incidenza negativa nella già complessa realtà sociale e sanitaria della nostra Nazione e della nostra Regione, esaltando nel contempo, la difesa della vita umana mediante il recupero di una nuova antropologia che veda l’Uomo al centro delle politiche sociali dal concepimento sino alla morte.
Giovanni Nucera
Consigliere Regionale del PdL Regione Calabria