Nella regione mediterranea il punteruolo rosso (Rhynchophorus ferrugineus Olivier, 1790) costituisce un serio problema fitosanitario per la sopravvivenza della palma da dattero e canariense. La specie è di origine asiatica e a partire dagli anni ’80 ha progressivamente colonizzato gli stati della penisola arabica, spostandosi attraverso l’Egitto e Israele nel Mediterraneo e quindi in Spagna, Francia e Italia. La pericolosità del fitofago, non iscritto come organismo da quarantena per la UE, è evidenziata nelle liste dell’EPPO (European and Mediterranean Plant Protection Organization) che lo classificano al livello “ALERT” in relazione al fatto che, nei paesi ove si è acclimatato, le sue infestazioni assumono i connotati di una vera e propria emergenza fitosanitaria.
In Italia, il primo avvistamento del fitofago risale al 2004 in Toscana con piante di palme importate a fini ornamentali, da dove si è successivamente poi diffuso in Campania, Sicilia e Liguria. La dimensione e la gravità degli attacchi registrati nelle regioni italiane fino ad oggi interessate dal problema sono testimoniate dalla morte di piante adulte di importanza storica (anche 70 anni di età) e prospettano gravissime ripercussioni di ordine paesaggistico e socio-economico.
In Calabria la specie è stata rinvenuta per la prima volta dagli Entomologi del Dipartimento OASI dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria alla fine del 2007 nel Crotonese, che ne hanno segnalato la presenza alle Assessorato Regionale all’Agricoltura, sottolineando la gravità del caso e la necessità di un urgente intervento straordinario. A tal fine avevano presentato uno specifico progetto che attende ancora oggi di essere valutato e/o approvato. Nel lasso di tempo intercorso tra la prima segnalazione e oggi la specie si è progressivamente diffusa in Calabria ed è stata rilevata nei giorni scorsi dagli stessi entomologi, su segnalazione dell’ agronomo Antonio Caridi, che aveva notato in località Annà di Melito Porto Salvo (RC) la presenza di alcune palme della specie Phoenix canariensis (Hortorum ex Chabaud) con evidenti sintomi di deperimento. Gli accertamenti svolti sul posto hanno evidenziato che le palme in questione, già oggetto nei giorni precedenti di un intervento dei Vigili del Fuoco che avevano provveduto ad eliminare alcune foglie secche divenute pericolose per l’incolumità delle persone, risultavano infestate dal Punteruolo rosso delle palme.
Le misure più efficaci per la difesa delle palme dal punteruolo sono al momento solo quelle preventive. L’intervento curativo su piante già attaccate risulta problematico a causa del comportamento del fitofago e delle notevoli dimensioni delle piante colpite. Un ulteriore elemento di difficoltà deriva dalla scarsissima disponibilità di prodotti fitosanitari insetticidi autorizzati per l’impiego nel verde urbano e nei giardini domestici. La tempestiva eliminazione delle piante colpite al manifestarsi dei primi sintomi dell’attacco (asimmetrie a carico della cima della pianta) può essere utile nel tentativo di isolare il fenomeno e contenere la diffusione dell’insetto.
La segnalazione dell’insetto nella provincia di Reggio Calabria obbliga gli Enti deputati alla lotta ad un intervento rapido e massiccio onde evitare che l’infestazione possa assumere i contorni di una pandemia provocando estese morie di palme con rapide trasformazioni del paesaggio. In quest’ottica l’emergenza è stata prontamente segnalata ai Comuni interessati della fascia Ionica e all’Ente Provincia. L’1 dicembre p.v. avrà luogo in Provincia un incontro tra i Sindaci interessati, i responsabili della politica provinciale e lo scrivente per definire le strategie da adottare per arginare l’emergenza.
Prof. Vincenzo Vacante
Ordinario di Entomologia Generale e Applicata
Dipartimento OASI – Università “Mediterranea” di Reggio Calabria