Palermo. Sgominata dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia San Lorenzo una vera e propria “banda del buco” specializzata nei furti di sigarette ai danni di diverse rivendite di tabacchi. Il GIP del Tribunale di Palermo ha infatti emesso due ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di due cugini omonimi, classe 1990, e classe 1987, responsabili di aver portato a segno almeno 4 colpi presso la tabaccheria della Stazione Notarbartolo, che all’epoca dei fatti era in ristrutturazione.
Il modus operandi adottato – ormai collaudatissimo – era sempre lo stesso: la banda approfittando dei lavori di ristrutturazione della Stazione e della provvisorietà della struttura che ospitava la rivendita, praticava un foro nel muro perimetrale sfondando la sottile parete in cartongesso, e una volta introdottasi nel locale, in meno di un minuto faceva incetta di centinaia di sigarette di tutte le marche.
I Carabinieri, che erano da tempo sulle loro tracce, già nel mese di aprile erano riusciti ad arrestare in flagranza proprio uno dei cugini (cl.1987) assieme ad un altro complice, che non volendo lasciarsi sfuggire la ghiotta occasione offerta del carico di sigarette presente all’interno della tabaccheria in occasione delle festività pasquali, si erano introdotti nella Stazione ferroviaria di via Notarbartolo in tarda serata, tentando di sfondare con un’asse di legno le pareti della tabaccheria per portare a segno l’ennesimo colpo.
Dopo quell’arresto i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia San Lorenzo hanno intrapreso un’attività investigativa finalizzata proprio ad individuare il resto della banda e acquisire gli elementi di prova per poter incastrare i provetti ladri dimostrando la loro responsabilità per tutti i furti portati a segno nella tabaccheria. Con l’aiuto dei filmati dell’impianto di videosorveglianza in cui erano state immortalate le sequenze dei furti, i Carabinieri sono riusciti ad individuare con certezza i due malfattori. In particolare è stato il tatuaggio tribale che uno dei ladri aveva sul polpaccio a portare i Carabinieri sulla pista giusta per identificare il gruppo criminale.
I Carabinieri hanno notificato le due ordinanze ai giovani delinquenti che già per altri motivi avevano fatto i conti con la legge: l’uomo (cl. 1987) che era agli arresti domiciliari per contraffazione di cd è dovuto tornato in una cella del carcere “Ucciardone”, mentre il cugino del 1990 è rimasto presso il carcere minorile “Malaspina” ove era già era recluso per furto e ricettazione.