Reggio Calabria. La nascita del Comitato “Ponte Subito” ha enorme valenza. Non tanto e non solo perché intende sostenere in maniera organizzata la realizzazione della infrastruttura più importante per l’Italia di oggi, ma soprattutto perché – proprio per le finalità che si propone ovvero “favorire il dialogo tra cittadini ed istituzioni” creando, appunto, “un ponte” – rappresenta un approccio innovativo rispetto alle enormi problematiche che interventi del genere, indispensabili per la crescita del sistema Italia, spesso creano a causa dell’atteggiamento pregiudizialmente ostile di settori della società.
In buona sostanza, dalla nota di presentazione, il comitato si pone come obiettivo, per scardinare paure e veti ideologici, quello di formare cittadini “informati e responsabili” anche sul Ponte dello Stretto, opera strategica, oltre che per il rilancio delle aree di Reggio e Messina, per l’intera nazione.
Sovente come ricordato da Paolo Messa – fondatore dell’associazione “Pimby” che si pone come obiettivo quello di favorire il superamento della sindrome c.d. “Nimby” (acronimo dell’inglese not in my backyard)” atteggiamento tipico di coloro che si oppongono, per paura, alla realizzazione di importanti opere pubbliche – è accaduto che “ad alimentare i siti internet e le redazioni dei giornali siano solo i professionisti dell’allarmismo” organizzati in una rete “No ponte, no Tav ecc. ecc.” che strilla ed urla in ogni occasione, strumentalizzando, a volte, financo tragedie frutto della natura e dell’incuria umana, quale quella avvenuta nei mesi scorsi a Messina.
Come socialisti riteniamo doveroso aderire al Comitato “Ponte Subito” perché convinti, da sempre, della necessità e dell’importanza della realizzazione di un’opera simile, utile alla costruzione di una moderna rete ferroviaria (e non solo) europea (non a caso esso si inserisce nel corridoio 1 “Berlino-Palermo”, asse prioritario dell’UE per il trasporto di merci e persone).
Intorno al progetto del Ponte sullo Stretto si registrano posizioni aprioristicamente contrarie ed arcaiche espresse da alcuni settori ambientalisti che, però, non convincono. A partire dall’inaccettabile argomento sull’economie illegali che verrebbero ingrassate da quest’opera. Gli italiani, soprattutto quelli meridionali, hanno il diritto-dovere di pretendere che gli organi pubblici addetti alla sicurezza, alla tutela dell’ordine pubblico, alla repressione di ogni attività illecita svolgano adeguatamente ed efficacemente i loro compiti come, peraltro, fanno con grande sacrificio e dedizione.
Non convincono neppure le posizioni di chi, timoroso di mostrare l’intimo convincimento favorevole ed essere giudicato, per ciò solo, negativamente, si limita a discutere sulla priorità o meno dell’opera. Come se la realizzazione di un’opera strategica non innescasse, inevitabilmente, un meccanismo virtuoso di implementazione e realizzazione di opere infrastrutturali, e non, accanto al collegamento stabile tra Reggio e Messina.
Sono gli stessi argomenti già utilizzati, in passato, da coloro che si opponevano, tanti anni fa, alla realizzazione dell’autostrada che da Salerno giunge a Reggio Calabria. All’epoca si diceva che l’A3 non fosse prioritaria poiché la Calabria era priva di collegamenti viari interni e che, pertanto, prima fosse stato opportuno collegare l’interno sperduto calabrese alla costa. Salvo poi scoprire che proprio l’avvio dell’arteria autostradale in questione favorì un fiorire esteso di sviluppo infrastrutturale di collegamento infraregionale, divenuto, appunto, non solo necessario quanto opportuno. Per non parlare di chi scomoda i delfini, i cetacei, le più svariate specie di volatili e di animali che subirebbero spaventosi e disastrosi sconvolgimenti, ignorando che la grandezza della natura sta proprio nella assoluta imprevedibilità ed adattabilità e delle sue continue evoluzioni.
Il Ponte sullo Stretto è importante per lo sviluppo delle reti di trasporto europeo e per rendere efficiente il ruolo di cerniera che l’area interessata può giocare tra l’Europa e i Paesi rivieraschi del Mediterraneo. Duole constatare che dinanzi ad obiettivi di tale spessore ci si perda in incredibili referendum pro o contro un’opera strategica che cambierà realmente il volto del nostro Sud.
E mentre la Cina ha inaugurato alcuni mesi or sono fa il ponte più lungo del mondo di ben 36 Km, noi rischiamo, col bla bla bla, di bruciare quella che è realmente l’occasione di una concreta inversione di tendenza delle nostre aree.
Per questo noi socialisti, in maniera consapevole, esprimiamo il pieno appoggio al Comitato ‘Ponte Subito’ ed a tutte le iniziative che aiutino ad accelerare l’iter realizzativo.
Avv. Gianpaolo Catanzariti
Segr. Prov. RC “I Socialisti”