Reggio Calabria. Un libro e un documentario per andare oltre le apparenze e non lasciarsi travolgere dalla retorica e dagli stereotipi. Sarà presentato domani alle ore 17.00 nel salone della Provincia, il libro-reportage di Enrico Fierro e Laura Aprati “Malitalia – Storia di mafiosi, eroi e cacciatori”, edito da Rubbettino. La mafia non è più quella delle coppole e delle lupare ed è passata per le stragi del 1992, le trattative più o meno occulte con lo Stato, la gestione di patrimoni finanziari talmente grandi da ridicolizzare un bilancio statale. La criminalità organizzata spara sempre meno e fa sempre più affari. Un viaggio che racconta l’attentato del 1992, a Mazara del Vallo, ad un uomo dello Stato, scampato, con lucidità e freddezza, ai suoi assassini. Un viaggio che parte dalla Sicilia della borghesia mafiosa con la voce di un dichiarante di giustizia che dice “qui gli imprenditori prima si associano alla mafia e poi a Confindustria”. Sono storie di viltà e di coraggio. Storie di uomini che fuggono dalla legge e di “cacciatori” sulle loro tracce. Latitanti che vivono come topi nei bunker della Calabria o nei paesini della Sicilia Occidentale. Giovani poliziotti e carabinieri che, per inseguirli, hanno rinunciato ad una vita normale. A Casal di Principe, San Luca, Trapani sono loro i corpi estranei, gli infiltrati. Senza gli onori della cronaca o i riflettori mediatici che ne esaltino le gesta o le parole. Sono le storie di giornalisti di Germania, Olanda, Croazia che fotografano le mafie con l’occhio di chi le vede arrivare nei propri paesi.
Dominella Trunfio