Conferenza sui migranti. Maiolo: “Momento di vero confronto su integrazione”

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Si è svolta ier, nel Salone del Palazzo della Provincia di Cosenza, la prima giornata di “Migranti”, la conferenza regionale sull’immigrazione promossa dalla Regione Calabria. A seguire i lavori della conferenza amministratori, politici, rappresentanti dell’associazionismo e delle forze sociali, ma anche gente comune e un gruppo di testimoni d’eccezione: una ventina di bambini ucraini, filippini, romeni, brasiliani, cresciuti, o addirittura nati in Calabria, a rappresentare un multiculturalismo che già esiste e attende solo di essere “notato”, promosso, salvaguardato. Ed è proprio questa l’intenzione dichiarata della due giorni di incontri organizzata dalla Regione e fortemente voluta dal presidente, Agazio Loiero, e dall’assessore alle Politiche sociali, Mario Maiolo: parlare di immigrazione, discutere su come gestire al meglio un fenomeno in crescita, che è destinato a cambiare il volto delle nostre comunità. “Cambiare in meglio”, come hanno tenuto a precisare i relatori al tavolo della conferenza nella prima giorno di incontri.
“La Regione – ha detto l’assessore Maiolo – deve non solo garantire agli immigrati il rifugio e l’accoglienza, ma anche consentire pari opportunità di accesso alla casa, al lavoro (quello regolare) e creare le condizioni di mediazione ed integrazione culturale”. “Proprio per questo – ha continuato Maiolo – abbiamo voluto questa conferenza regionale, per promuovere una conoscenza vera del fenomeno migratorio, scevra da pregiudizi e aperta alla diversità intesa come ricchezza e risorsa. La legge sull’accoglienza, voluta da questa Giunta e dal suo Presidente, ha posto le basi per attuare una politica di accoglienza vera, fatta non di proclami, ma di azioni concrete. Adesso, sulla base solida di questa legge apprezzata anche in campo internazionale, possiamo fare qualcosa di tangibile che faccia bene ai migranti, che da tutto il mondo vengono in Calabria e scelgono di vivere nella nostra regione, e ai calabresi stessi”.
“È un progetto ambizioso – ha concluso l’assessore – ma realizzabile, con gli strumenti propri dell’amministrazione pubblica, e attraverso la creazione di una rete di soggetti attivi nel volontariato che contribuiscano a creare un sistema che, a partire dal Piano dei servizi sociali, fornisca a queste persone le pari opportunità alle quali aspirano e la medesima possibilità di accedere ai servizi che è garantita ai loro concittadini calabresi di nascita.”
Insieme a Mario Maiolo, al tavolo della conferenza, erano presenti la dirigente generale del dipartimento Politiche Sociali, Marinella Marino e l’arcivescovo Graziani, che ha parlato del valore etico dell’accoglienza. Sono poi intervenuti, nel corso della giornata, rappresentanti del Cnr, della Fondazione Field, del Consiglio italiano dei rifugiati, dell’Onc; e ancora, amministratori e rappresentanti delle istituzioni provenienti dall’Italia (dalla Regione Sicilia, ad esempio), ma anche dalla Spagna (da Madrid e Valencia) e Mimmo Lucano, sindaco di Riace, protagonista della straordinaria storia di integrazione che il maestro Wim Wenders ha voluto raccontare nel suo ultimo lavoro, il cortometraggio “Il Volo”, opera cofinanziata dalla Regione Calabria.
“La legge 18 del 2009, la legge sull’accoglienza, è un punto di partenza importantissimo – ha detto la dirigente generale Marinella Marino – un’iniziativa legislativa unica in Italia su questo argomento. Oggi ci confrontiamo anche con altre esperienze per imparare ancora qualcosa su questo argomento complesso ed essere così certi di sfruttare al meglio le grandi opportunità che a queste tematiche vengono offerte dal Fondo sociale europeo. È importante che oggi si capisca che rendere i migranti visibili vuol dire fare del bene a noi stessi, mettendoci in gioco, eliminando quel muro artificiale che spesso interponiamo fra noi e questi cittadini per affrontare a viso aperto una tematica che nei prossimi anni diventerà sempre più importante”. Domani è prevista un’altra giornata di incontri e confronti, nella Sala Gullo della Casa delle Culture.

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