Reggio Calabria. Ennesima manifestazione in piazza per i lavoratori dell’Ansaldo Breda reggina che, questa mattina, hanno sfilato in corteo lungo le vie del centro cittadino per poi dirigersi verso palazzo San Giorgio. La protesta contro i licenziamenti già annunciati dall’azienda si è svolta in maniera pacifica, (a garantire l’ordine anche le forze di Polizia con il commissario capo Carmelo Alba, i Carabinieri e la Digos) ed è poi confluita in un incontro pubblico con l’assessore comunale alle Attività produttive, Candeloro Imbalzano nel corso del quale sono state esposte le richieste dei lavoratori. «L’amministrazione comunale – ha chiarito l’assessore – è dalla parte dei lavoratori poiché non è pensabile che anche un solo posto di lavoro possa essere messo in discussione. Contatteremo al più presto il top management dell’Ansaldo per avviare un dialogo ed arrivare ad un incontro istituzionale». Presenti all’incontro le organizzazioni sindacali che ribadiscono a voce alta che «l’azienda deve tener conto di quanto sta succedendo dando prova di maturità nel discutere il piano industriale che non preveda alla fine del percorso quei 279 esuberi di cui si parla, dando garanzie occupazionali anche ai lavoratori dell’indotto che contribuiscono alla produzione di treni». Per riaprire, dunque, il tavolo negoziale Fiom – Cgil, Fim – Cisl, Uilm –Uil, Fismic e Rsu chiedono all’unisono: nessun licenziamento e la stabilizzazione dei precari e dei lavoratori delle aziende appaltatrici che hanno lavorato direttamente sul core business aziendale.«Quello di Reggio – ha spiegato il segretario generale della Uil, Giuseppe Zito – è uno dei quattro stabilimenti Ansaldo Breda considerato simbolo di eccellenza e produttività, proseguire sulla strada dei licenziamenti non ha senso». Zito e i tanti operai presenti si chiedono «se questo paese ha deciso di abbandonare il settore ferroviario, poiché gli esuberi possono essere interpretati solo in questa direzione». Ancora una volta, i lavoratori chiedono l’appoggio dell’Amministrazione reggina che «deve prendere una posizione chiara sulla direttiva industriale indicendo un tavolo in presenza del prefetto Musolino e delle forze politiche bipartisan».
Dominella Trunfio