Lamezia Terme (Catanzaro). La prima sezione penale della Corte di Cassazione ha revocato e rinviato alla Corte d’appello di Catanzaro il provvedimento di confisca dei beni di Gino Benincasa, un imprenditore assassinato nel 2007 a Lamezia Terme. Già nel 2002 la Corte d’appello di Catanzaro aveva emesso il decreto che confiscava a Benincasa un patrimonio stimabile in 1 milione di euro, ma la Corte di Cassazione e la Corte d’appello con provvedimenti successivi revocarono la misura. L’imprenditore era stato accusato del reato di associazione a delinquere di stampo mafioso nell’ambito del processo “Primi passi” cui seguì un ulteriore caso giudiziario legato ad una denuncia di estorsione che i fratelli Perri, proprietari del centro commerciale “I due mari”, presentarono nei confronti dello stesso Benincasa. Sia nell’uno che nell’altro caso Benincasa fu assolto per non aver commesso il fatto.
Valorizzare i beni confiscati, accelerando i processi di assegnazione e utilizzo
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