Reggio Calabria. Una giovane donna alle prese con il precariato lavorativo e sentimentale traccia un bilancio della sua vita anche sull’onda emotiva di un interessante incontro. “…D’Improvviso” è il titolo dell’ebook, edito dalla casa editoriale digitale 9Muse, della reggina Giusy Ciprioti. Giornalista, appassionata di lettura, cinema, musica e teatro, dopo la laurea in scienze politiche ha cominciato a collaborare con testate giornalistiche regionali coronando così il suo sogno di poter “lavorare” a contatto con le parole. Si occupa di comunicazione istituzionale ma, evidentemente, con le parole ci sa fare anche scavando nello stato d’animo dei propri coetanei. “…D’Improvviso” è una storia d’amore, condita ai tempi del precariato, in cui si possono ritrovare le lettrici, alle prese come l’autrice con il difficile impatto con il mondo del lavoro, che sempre più spesso si riverbera anche sul versante degli affetti personali, determinando quella sorta di “precariato sentimentale” che caratterizza sempre più i giovani di un’intera generazione.
L’ebook (copertina di Domenico Lofaro), al prezzo di 4,99 euro, è in vendita sul sito della casa editrice.
Il libro comincia così… Un fulmine squarciò il cielo ed illuminò la notte come se fosse arrivata improvvisamente l’alba. Nel suo letto, in un dormiveglia causato sia dal rumore che dal bagliore, era indecisa se sbirciare dalla finestra per vedere come fosse il suo mondo scosso dal primo vero temporale estivo. Come se non ne avesse mai visti. Ma tutto era strano quella sera.
Il maltempo, poi, le aveva sempre suscitato una certa paura, sin da piccola, per esempio quando il vento era forte, e sospingeva il mare e lo faceva crescere a vista d’occhio. Si nascondeva sotto le coperte sperando di addormentarsi presto e ripetendo a se stessa che non sarebbe successo nulla e che il giorno dopo ci sarebbe stato il sole e la spiaggia sarebbe tornata a brillare, ed il mare a sorridere con le onde che sfiorano la battigia.
Non era più una bambina però, ed anche se certi timori se li era portati dentro anche oltre la maggiore età, le era sembrato stupido rinunciare al calore del cuscino per guardare qualcosa che conosceva abbastanza bene.
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