Roccalumera. Individuati dai Carabinieri di Messina e Catania due dei responsabili dell’aggressione ai titolari della pescheria “Poseidon”

La pescheria Poseidon
La pescheria Poseidon

Roccalumera (Messina). Sono proseguite incessantemente per tutta la notte, le attività investigative avviate dai Carabinieri della Compagnia di Messina Sud per fare piena luce sulla vicenda legata all’aggressione nei confronti di Antonino Bellantonio, il 51enne commerciante di pesce di Roccalumera che venerdì sera era stato aggredito all’interno della propria attività commerciale, in via Amerigo Vespucci, da un nutrito gruppo di malfattori che, armati di bastoni, lo avevano colpito in varie parti del corpo procurandogli una vistosa ferita al capo, esplodendogli contro anche alcuni colpi di pistola senza però riuscire a colpirlo.

L’escalation degli eventi aveva preso corpo nel pomeriggio di venerdì, intorno alle 16.30, quando i Carabinieri della Stazione di Roccalumera avevano tratto in arresto poiché sorpreso in flagranza di furto, un uomo, nato ad Acireale (CT), incensurato di 27 anni.

Secondo quanto emerso nel corso dell’attività investigativa, l’uomo unitamente a due complici datisi subito a precipitosa fuga, aveva asportato un furgone Fiat Doblò, di proprietà di uno dei soci della pescheria “Poseidon”.

Il commerciante, Letterio Fundarò, messinese di 39 anni, accortosi del furto del mezzo di trasporto, aveva immediatamente avvisato i Carabinieri della Stazione di Roccalumera che, prontamente intervenuti, erano riusciti a bloccare l’uomo mentre appunto tentava di darsi alla fuga.

Intorno alle ore 20 successive, secondo quanto emerso dai preliminari accertamenti dei Carabinieri, si sarebbero presentati alla predetta pescheria circa sei/otto soggetti, i quali, armati di bastoni e persino di una pistola, avevano aggredito i titolari dell’esercizio commerciale, tra l’altro inaugurato da circa una settimana, esplodendo altresì alcuni colpi di arma da fuoco senza riuscire però ad attingere i due commercianti. Ad avere la peggio nell’aggressione, il 51enne Antonino Bellantonio, che è stato ricoverato presso il Policlinico di Messina con 20 giorni di prognosi.

Le tempestive ed articolate indagini condotte dai Carabinieri di Messina e protrattesi per tutta la notte hanno permesso l’acquisizione di utilissimi elementi probatori. Nel frattempo, a seguito delle ricerche tempestivamente diramate a tutti i Comandi dell’Arma, i Carabinieri della Compagnia di Giarre, sulla base delle indicazioni fornite dai militari della Compagnia di Messina Sud, nella tarda serata sono riusciti a rintracciare nel Comune di Riposto (CT) un rappresentante 25enne nato a Catania ma residente a Zafferana Etnea (CT), celibe, e un operaio 39enne nato a Piedimonte Etneo (CT) ma residente a Mascali (CT), entrambi già noti alle Forze dell’Ordine, i quali, ritenuti responsabili di aver preso parte al commando che ha effettuato la grave aggressione, sono stati tratti in arresto dai militari della Compagnia di Messina Sud per il reato di tentato omicidio in concorso.

I due, dopo le formalità di rito, sono stati associati all’Istituto Penitenziario di Catania-Piazza Lanza, a disposizione della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, competente nel luogo dell’avvenuto arresto. Intanto, nella mattinata di ieri, il primo arrestato è comparso davanti al Giudice di Messina, che ha convalidato il suo arresto per il furto del furgone ed ha disposto la detenzione domiciliare del 27enne in attesa del dibattimento. Sono in corso le indagini finalizzate alla individuazione degli altri complici del commando.

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