Cessaniti (Vibo Valentia). Era da anni che perseguitava la propria madre con minacce e percosse. Una situazione che era ben nota in paese e che più volte aveva portato i Carabinieri ad intervenire per sedare gli animi e per evitare che un impiegato di 53 anni, da tempo in cura per problemi mentali, passasse dalle parole ai fatti.
Una situazione insostenibile per l’anziana donna e che ieri è esplosa nuovamente con l’ennesima aggressione verbale dell’uomo. Urla, insulti e qualche vaso di fiori per aria, questa la situazione che si è presentata agli uomini della Stazione Carabinieri di Cessaniti e del Nucleo operativo e radiomobile quando sono intervenuti a seguito dell’ennesima telefonata al 112.
Davanti a loro l’anziana madre dell’uomo ha raccontato l’ennesimo scatto d’ira del figlio mentre, proprio davanti ai Carabinieri, continuavano a giungere le telefonate minatorie con cui l’impiegato minacciava l’anziana di non dire niente ai militari se non voleva patire conseguenze ben più gravi.
Data la situazione non più tollerabile i Carabinieri hanno deciso di intervenire per risolvere in maniera concreta il problema e così, una volta tranquillizzata la donna, hanno rintracciato nel piccolo abitato il figlio, ben noto alle forze dell’ordine, e lo hanno ammanettato con l’accusa di atti persecutori.
Per lui si sono così aperte le porte delle celle dell’Arma dei Carabinieri dove rimarrà sino al processo per direttissima. Grazie al pronto intervento dell’Arma ed alla professionalità dei militari si è così riusciti ad evitare che potesse degenerare in tragedia una situazione esplosiva che perdurava da anni.