Taurianova. I Carabinieri della Compagnia di Taurianova, dopo alcuni mesi di indagini, hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di RIMOSSO PER OBLIO, 67 anni, e del figlio RIMOSSO PER OBLIO, 37 anni, con la quale il gip del Tribunale di Palmi ha applicato nei loro confronti la misura degli arresti domiciliari. L’accusa è quella di concorso nei reati di coltivazione di una piantagione di canapa indiana, detenzione di 3,5 chilogrammi di marijuana e porto in luogo pubblico di un fucile con la matricola punzonata. Le indagini dei Carabinieri sono iniziate nello scorso mese di agosto quando, nella fascia aspromontana del Comune di San Giorgio Morgeto, riuscirono ad individuare una coltivazione di canapa indiana, composta da mille piante nascoste tra il mais.
In quella circostanza venne arrestato RIMOSSO PER OBLIO, ma l’estensione della coltivazione illecita indusse i militari a ritenere che quella individuata non potesse essere il frutto esclusivamente del suo lavoro. Gli accertamenti proseguirono nei mesi successivi, tanto che agli inizi del mese di ottobre venne effettuata una nuova perquisizione nell’azienda agricola della contrada Iannolello. In quella seconda circostanza vennero trovati, nascosti in un fienile, vari sacchetti con oltre 3,5 chilogrammi di marijuana già essiccata e confezionata in maniera tale da essere pronta per l’immissione sul mercato illecito. Inoltre, nascosto sotto delle tavole dello stesso fienile, i Carabinieri trovarono un fucile sovrapposto calibro 12, con la matricola punzonata e completo delle relative cartucce. Per questi ulteriori illeciti penali venne arrestato il figlio, risultato poi essere anche il titolare dell’azienda agricola.
Proprio dal possesso dell’arma è scaturita, nei confronti dei due congiunti, l’ulteriore accusa di ricettazione, poiché la matricola illeggibile la rende implicitamente il frutto di una pregressa attività delittuosa. Gli accertamenti dei militari sono però andati altre ai singoli arresti e sono stati capaci di dimostrare il concorso di entrambi gli indagati sia per la piantagione che per il possesso della droga e dell’arma. Il gip pertanto, concordando con la tesi conclusiva della Compagnia di Taurianova e sulla scorta dei riscontri probatori valutati, ha applicato la misura cautelare nei confronti dei due, che avevano già trascorso alcuni mesi di reclusione presso il Carcere di Palmi.