Lamezia Terme (Catanzaro). Ancora intimidazioni e minacce nei confronti del sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza. La causa, ha spiegato oggi Salvatore Vitello, procuratore della Repubblica, è da individuare ancora nell’ordinanza che ha sancito la demolizione degli edifici abusivi. Al primo cittadino di Lamezia è stata recapitata il 17 dicembre una missiva su sui erano state preventivamente disegnate alcune croci. Di identico tenore le lettere minatorie inviate a Giuseppe Vitale, vicesindaco e ad Andrea Iovene, assessore all’Urbanistica. La rivendicazione del gesto è stata compiuta dal “Comitato giustizieri di Lamezia”, sedicente organizzazione che attribuisce ai tre esponenti politici la farneticante colpa di aver deciso l’abbattimento delle costruzioni edificate nell’illegalità. Il sindaco, Gianni Speranza, tuttavia, non è convinto sia questa la reale matrice delle missive contenenti il macabro messaggio. L’amministratore lametino, infatti, si è detto convinto che “questa sia solo un’ulteriore cattiveria che nulla ha a che fare con la lotta all’abusivismo. Io per quattro giorni ho preferito non diffondere la notizia che, invece, il procuratore ha voluto rendere pubblica ed io ho accettato. Vorrei fare di tutto perché questa cosa non scalfisca l’immagine positiva che Lamezia ha avuto in questi anni. Valuto che il mandato è iniziato con l’incendio della porta della sala del Consiglio comunale e finisce con queste minacce. Nello stesso tempo, però valuto che la città, in questi anni, ha risposto dimostrando tutta la voglia di vivere civilmente. Il cuore grande di Lamezia la farà crescere ed andare avanti. Io continuerò a lavorare per il bene della città”.
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