Palermo. All’alba di oggi militari dell’Arma dei Carabinieri (Comando Provinciale di Palermo – Reparto Operativo) e della Guardia di Finanza (Nucleo Speciale Polizia Valutaria – Sezione Antiriciclaggio di Palermo) hanno eseguito il fermo di indiziato di delitto emesso dalla locale Procura della Repubblica – DDA (procuratore aggiunto Antonio Ingroia e sostituti Gaetano Paci, Lia Sava e Francesco Del Bene) nei confronti di 9 appartenenti a Cosa Nostra, accusati di associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata alle estorsioni, vertici e affiliati delle famiglie mafiose palermitane organiche ai locali mandamenti di “Resuttana” e “Tommaso Natale-San Lorenzo”.
Il provvedimento trae origine da complesse attività di indagine svolte autonomamente dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza, nei confronti degli attuali appartenenti alle famiglie mafiose che compongono i due mandamenti, in seguito all’arresto dello storico esponente Salvatore Lo Piccolo e degli uomini del suo gruppo, avvenuto a partire dal 5 novembre 2007.
Le indagini, svolte tra il 2008 e i primi mesi del 2009 dai Carabinieri del Reparto Operativo di Palermo, culminate nell’operazione “Eos” che nel maggio del 2009 avevano condotto al fermo di 21 persone, vertici e affiliati dei mandamenti mafiosi di “Resuttana” e “Tommaso Natale-San Lorenzo”, accusati a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata alle estorsioni ed al narcotraffico di cocaina, con il rinvenimento di un micidiale arsenale di armi all’interno della storica “Villa Malfitano” di Palermo, già avevano documentato una sempre maggiore integrazione tra i due importanti contesti criminali attraverso una radiografia fedele ed aggiornata delle dinamiche al loro interno.
In particolare, le intercettazioni avevano fatto emergere:
- l’assunzione al ruolo direttivo della famiglia mafiosa dell’Arenella da parte di RIMOSSO PER OBLIO;
- il progressivo consolidamento della posizione di RIMOSSO PER OBLIO alla guida del mandamento di Resuttana, già latitante inserito nell’elenco dei 30 latitanti più pericolosi, arrestato il 5 dicembre a Milano;
- la ripresa del protagonismo dell’esponente mafioso RIMOSSO PER OBLIO, subito dopo la sua scarcerazione, nell’ambito della famiglia di Tommaso Natale;
- il progetto di RIMOSSO PER OBLIO di riprendere il controllo e la direzione del mandamento di S. Lorenzo anche mediante la preventivata eliminazione violenta di tutti i possibili oppositori;
- la disponibilità di numerose armi da sparo, pronte ad essere utilizzate per la realizzazione di tale proposito, oltre alla disponibilità di sostanze chimiche il cui uso è preso in considerazione dal RIMOSSO PER OBLIO e dal cognato RIMOSSO PER OBLIO al fine di distruggere materialmente i cadaveri degli oppositori.
In tale contesto si inquadrano le investigazioni condotte sul medesimo territorio dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, le cui risultanze, acquisite nel solco delle indagini che avevano portato all’arresto dell’avvocato RIMOSSO PER OBLIO (legale di fiducia dei RIMOSSO PER OBLIO, poi divenuto collaboratore di giustizia) nelle scorse settimane, e precisamente il 14 novembre scorso, hanno portato all’emissione di un fermo per associazione per delinquere di tipo mafioso, finalizzata alle estorsioni nei confronti di RIMOSSO PER OBLIO, uomo di fiducia dei RIMOSSO PER OBLIO assurto al ruolo di vice-capo del mandamento di Tommaso Natale dopo l’arresto del RIMOSSO PER OBLIO ed oggi deputato anche alla gestione dei proventi della raccolta delle estorsioni, che all’atto della cattura veniva inoltre trovato in possesso di tre armi corte da sparo, ben occultate e tenute in perfetta efficienza, nonché di circa 150 proiettili.
Sulla scorta di quanto emerso nei contesti investigativi suddetti, a cui si aggiungono anche le risultanze dell’indagine “Rebus” del Ros dei Carabinieri di Palermo sulla famiglia Madonia–Di Trapani, l’attività sia dei Carabinieri che della Guardia di Finanza è proseguita nell’analisi dei nuovi assetti organizzativi caratterizzanti la gestione criminale, principalmente rivolta all’attività estorsiva ai danni di imprenditori e commercianti, dei due mandamenti, rilevando, attraverso una sempre più approfondita disamina degli elementi raccolti nel corso degli ultimi anni, il consolidamento nei ruoli emergenti di personaggi già conosciuti.
Le indagini sviluppate dai due organi investigativi si sono avvalse sia di attività sia tecniche di intercettazione video e audio che di osservazione e pedinamento sul territorio, e si sono incentrate su un complesso di soggetti sospettati di appartenenza alle predette consorterie mafiose.
Le risultanze acquisite nel corso dell’ultimo anno, a cui si sono aggiunte le rivelazioni degli ultimi pentiti, hanno fornito, praticamente “in diretta“, un quadro aggiornato dell’organizzazione mafiosa nei mandamenti di Resuttana e Tommaso Natale–San Lorenzo, evidenziando, fra l’altro una sempre più pressante azione di imposizione del cosiddetto “pizzo” su ogni genere di attività, situazione quest’ultima che ha conseguentemente reso necessaria l’emissione da parte dell’Autorità Giudiziaria di un provvedimento cautelare d’urgenza anche a causa dell’approssimarsi delle festività natalizie, notoriamente considerate uno dei momenti più delicati per la riscossione delle estorsioni.
I nove fermati nell’operazione odierna sono:
ELENCO RIMOSSO PER OBLIO