Bomba alla Procura Generale. Consuelo Nava (Pd): “Se la città non reagisce”

Consuelo Nava
Consuelo Nava

Ho partecipato al sit-in organizzato oggi davanti alla Procura Generale, un sostare e guardarsi intorno di circa 200 persone in assetto variabile, giornalisti e qualche volto noto tra promotori, cittadini impegnati, politici e istituzioni, troppo poca cosa rispetto alla gravità di un attentato che avrebbe meritato una reazione da parte della città intera senza sconti di rumore, altro che silenzio! Fin troppa silenziosa è la nostra gente, impaurita, rassegnata ed ancora e sempre assente, “poco popolo” quando non si tratta di festività patronali e vittorie sportive. Da mesi sui quotidiani a livello nazionale e locale la nostra Regione e la nostra Provincia viene raccontata attraverso l’history di una presenza e di una connivenza delle cosche in settori produttivi dell’economia, presenza nei nostri quartieri, nella nostra vita quotidiana con attività commerciali che saltano in aria, con figli ammazzati e con delazioni di collaboratori che non risparmiano personalità politiche ed istituzioni. Eppure tutto sembra normale, in un un articolo di qualche giorno fa in cui si annunciava Reggio Calabria come la provincia più mafiosa della Regione con oltre 150 cosche operanti con affiliati, molte di più che piccole imprese di giovani per il futuro, mentre nessuno tra noi cittadini si indigna oltremodo. L’abbiamo perso il senso dell’indignazione e con esso la voglia di reagire rumorosamente o silenziosamente, abbiamo scelto la delega su ogni cosa, perdendo la coscienza di costruire una speranza nel nostro futuro di cittadini liberi da ogni mafia, mentre la magistratura diviene bersaglio di un attentato parimenti ad una pescheria…pizzi che non si pagano! Avremmo potuto urlare l’indignazione, una città che non si nasconde lo fa, non rinvia alle parti sociali, ma si fa parte attiva: la voglia di dire basta porta la gente fuori dalle case, serra i negozi, chiude gli uffici, chiama le istituzioni, stringe il governo sulle scelte per il Sud. Ogni giorno in città dovremmo reagire all’indifferenza, senza attendere il tritolo pubblico.
Una politica in città che amministra ogni giorno contro la ‘ndrangheta non dimentica le sue inchieste su urbanistica, malaffare e disastri ambientali nel cassetto, non mette in vendita beni pubblici nel periodo elettorale, non lascia che il territorio venga coinvolto nella discussione della costruzione di una grande infrastruttura mentre da un’altra parte ferma i suoi cantieri ed abbandona le periferie a divenire terra di nessuno ed appetito per il malaffare. Una politica che vuole restituire un’altra Calabria al paese si prepara alla prossima legislatura di governo regionale, mostrandosi capace, seria, unita e determinata, fornendo piattaforme su cui discutere per abbassare lo stato di bisogno che rende questa terra schiava dei suoi padroni, di chi è capace di rappresentare il PIL attivo più del settore imprenditoriale, più di ogni voglia di emergere restando in Calabria. Una grande responsabilità che non può essere delegata solo alla magistratura, di chi non può più farsi presente con intenzioni, azioni di commiato, minuti di silenzio e vertici di governo, mentre ogni giorno qui si muore con le proprie speranze, passeggiando, distraendosi e mandando avanti i soliti noti, peraltro poco numerosi. Se i cittadini ci sono, si mostrino e si facciano vedere più numerosi di questi altri che indisturbati fanno rumore con le bombe ormai da anni, ormai da mesi e chiedano ad istituzioni e politica di rompere le righe e lavorare per una Calabria dei cittadini, da subito. Nessuno deleghi nessuno e né si faccia rappresentare nel sentimento che è tutto privato.

Segretaria cittadina PD Reggio Calabria

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