Cosenza. La madre di Andrea Bonanno: “Si fermi la mattanza negli ospedali”

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Cosenza. Con una lettera inviata al Corriere della Sera, Fatima Bonanno, madre del piccolo Andrea, deceduto a 7 anni a causa di un ‘ingessatura eccessivamente compressa che gli fu applicata presso l’ospedale Annunziata di Cosenza, esprime il proprio sconcerto dopo l’episodio di cui è stata vittima la bambina di 2 anni e mezzo cui è stato rivestito di gesso il braccio che era in buone condizioni e non quello fratturato. L’appello della donna è accorato quando rivolge una domanda alla coscienza di quanti hanno responsabilità e ruoli per migliorare lo stato della sanità in Calabria: “qui la gente perde la vita, non perché viene sottoposta a degli interventi di alta chirurgia, dove i rischi sono messi in conto, bensì per un appendicite, per ascesso tonsillare o peggio ancora per un semplice gesso. E’ forse chiedere troppo, desiderare che qualcuno faccia qualcosa per fermare questa mattanza?” Fatima Bonanno manifesta poi il proprio stato d’animo di fronte alla tragedia che l’ha investita direttamente scrivendo che “ci si sente doppiamente traditi perché  ho affidato mio figlio a dei medici, credendo che fosse in buone mani, ma così non è stato. E una volta che mio figlio è morto, in quell’esatto momento, ha smesso di essere qualcuno ed è diventato solo qualcosa per cui liberarsi al più presto da ogni responsabilità. C’è chi ha falsificato la cartella clinica, c’è la cosiddetta commissione interna, che con assoluta mancanza di rispetto verso la morte di un bambino, e dei suoi genitori, senza neanche aspettare l’esito dell’autopsia, era già pronta a sostenere ipotesi assolutorie, nessun colpevole”. La battaglia condotta dalla donna prosegue di pari passo con l’iter giudiziario seguito alla drammatica scomparsa del figlio. Le parole che concludono la lettera sono, al riguardo, emblematiche della sete di giustizia che anima le azioni di Fatima Bonanno che scrive: “tra non molto ci sarà il giudizio di appello e lotteremo con tutte le forze affinché  siano confermate le condanne, così come continueremo a lottare per l’applicazione delle sanzioni disciplinari ai medici condannati che, a tutt’oggi, continuano a svolgere la loro attività come se non fosse successo nulla. Anche la Commissione parlamentare sugli errori sanitari,a riguardo, ha chiesto espressamente al presidente Loiero che ciò venga fatto al più presto, ma ancora non è stato possibile raggiungere questo traguardo, che per me è il più importante, perché solo quando tutto questo accadrà, Andrea forse avrà giustizia”.

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