“Con direttiva del 4 dicembre 2009 il servizio veterinario Area B del dipartimento di prevenzione dell’Asp reggina ha predisposto l’avvio della campagna di macellazione a domicilio per suini ed ovi-caprini, allevati ad esclusivo uso familiare. L’iniziativa, che ha ricevuto l’immediato apprezzamento delle associazioni di categoria, ha il merito di colmare un vuoto normativo che incomprensibilmente distingue la Calabria dalle altre regioni italiane nonostante la pratica sia ancora profondamente radicata nei costumi ed abbia un’importante valenza socio-economica”. Lo comunica il capogruppo di Rifondazione comunista in Consiglio regionale, Nino De Gaetano, che sull’argomento ha presentato un’apposita interrogazione. “La direttiva – si legge nell’interpellanza – raccoglie un’esigenza fortemente sentita dal territorio, garantendo ai cittadini interessati un approvvigionamento di carni senza far eseguire la macellazione in strutture private, evitando che un ulteriore costo gravi sui bilanci familiari. Inoltre, la macellazione a domicilio prevede da parte di veterinari dipendenti o convenzionati con l’Asp una serie di rigidi controlli sul rispetto delle norme igienico-sanitarie, con evidenti ripercussioni positive nella prevenzione dei possibili casi di malattie legate al consumo di carni suine ed ovi-caprine. Senza contare le rigide norme per evitare inutili sofferenze e fattori di stress agli animali destinati alla macellazione. Per tutte queste ragioni chiediamo di sapere perché il dipartimento regionale della Sanità e delle Politiche sociali abbia bollato come “illegittima” l’iniziativa, di fatto bloccando la pratica che regolamentava l’attività nel 2009/2010 come avviene nella maggior parte delle altre regioni italiane con apposita ordinanza dei sindaci; chiediamo inoltre di conoscere quali iniziative il dipartimento regionale intenda assumere in questo campo finora privo di qualunque disciplina”.
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