Auto con armi e bombe nel giorno di Napolitano. Secondo fonte autorevole “un’azione dimostrativa di media intensità”

I carabinieri al lavoro sull'automobile rinvenuta in via Saracinello (photo Asa)
I carabinieri al lavoro sull'automobile rinvenuta in via Saracinello (photo Asa)
di Fabio Papalia

Reggio Calabria. “Un’azione dimostrativa di media intensità. Un segnale, come ce ne sono stati altri già nel recente passato”. E’ questa la chiave di lettura fornita da una fonte inquirente autorevole, riguardo l’automobile con armi e bombe rinvenuta dai carabinieri nelle vicinanze dell’aeroporto, nel giorno della visita a Reggio Calabria del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. In queste primissime ore le interpretazioni sul significato del rinvenimento, segnale o pura coincidenza, si rincorrono e si accavallano. Di certo c’è che gli investigatori escludono ufficialmente un collegamento con il corteo presidenziale. Il posto dove è stata rinvenuta l’autovettura dista almeno 500 metri dall’entrata dello scalo reggino, su una strada, via Ravagnese, che era rimasta esclusa dal percorso di Giorgio Napolitano. Resta però la vicinanza allo scalo, e la coincidenza temporale, proprio il giorno della sua visita a Reggio. E proprio questa mattina l’autovettura, una Fiat Marea di colore nero, è stata rubata. Il rinvenimento, secondo fonti ufficiali, è stato del tutto casuale, una pattuglia del Nucleo operativo e radiomobile mentre percorreva via Saracinello si è insospettita, avendo visto lo sportello anteriore sinistro dell’auto aperto. Di lì a poco il controllo, e la scoperta dei fucili sotto i sedili e di tutto il resto, bombe artigianali, passamontagna e tanica di benzina. Secondo fonti ufficiali, dunque, l’auto non riguarda la visita del Capo dello Stato, forse era stata preparata per una probabile rapina, quando l’autista, da solo o in compagnia, si sarebbe spaventato per la massiccia presenza di forze dell’ordine ed avrebbe abbandonato lì l’autovettura con tutto il suo scottante contenuto. Ma una rapina nel giorno di maggiore controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine? La fonte inquirente autorevole che abbiamo contattato, parla di un segnale di “media intensità”. Il fatto che l’auto sia stata rubata proprio oggi, secondo questa analisi, può significare una sola cosa, chi l’ha lasciata lì voleva fermare proprio ad oggi le lancette dell’orologio, scongiurando oltre ogni ragionevole dubbio che l’abbandono potesse essere “retrodatato”. Un ritrovamento, però, che lascia aperta anche la tesi della rapina, per via dei passamontagna. Segno, sempre secondo l’analisi di fonte inquirente, che non si voleva lanciare un messaggio eclatante e incontrovertibile, bensì un segnale di “media intensità”, appunto, di quelli che “chi deve capire capisce”.

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