Taurianova. Cinque persone arrestate dai Carabinieri per aver realizzato una discarica abusiva

La discarica abusiva
La discarica abusiva

Taurianova. Nel quadro degli interventi per la repressione dei crimini in materia ambientale disposti dalla Compagnia Carabinieri di Taurianova, diretta dal capitano Raffaele Rivola, i militari della Stazione di San Martino di Taurianova hanno tratto in arresto cinque persone, responsabili di aver realizzato e gestito una discarica abusiva per sottoprodotti della lavorazione di agrumi estesa su un’area di 3600 metri quadrati. L’intervento dei militari, diretti dal comandante della Stazione, il maresciallo ordinario Umberto Alfieri, è avvenuto in Contrada Acqua dei Monaci di Taurianova, al confine col Comune di Rizziconi, presso una azienda che produceva concentrato di succo di arancia ed altri derivati. Il ciclo di lavorazione degli agrumi seguito presso l’impresa oggetto del controllo effettuato dai Carabinieri, produce una quantità assai consistente di liquami ed altri rifiuti organici che, per le loro particolari caratteristiche, sono in grado di poter inquinare il suolo e le falde acquifere. Tuttavia, i titolari dell’azienda, per lo smaltimento dei rifiuti, non si sono dotati di alcuno dei mezzi previsti. Il materiale (il cosiddetto “pastaccio”) veniva semplicemente avviato ad un nastro trasportatore che lo riversava, per caduta, in una vasca realizzata in un terreno situato all’esterno del perimetro dell’impresa. La vasca, completamente aperta ed alla luce del sole, era anch’essa priva di qualsivoglia autorizzazione e realizzata abusivamente, con caratteristiche in totale difformità dalle norme in materia di tutela ambientale. Si tratta di una vasca di forma rettangolare, di lati di 10 e 12 metri e di profondità di 3 metri, sul cui fondo i titolari dell’impresa avevano semplicemente adagiato dei sottilissimi teloni di plastica, assolutamente inidonei a proteggere il sottosuolo dalle infiltrazioni dei liquami. La vasca, peraltro, era stracolma, in modo tale da tracimare ed invadere l’area circostante, nella quale, comunque, erano stati abbandonati anche altri rifiuti speciali, tra cui le immancabili carcasse di autovetture, materiali di risulta ed altro. Il solo volume dei liquami è stato stimato in oltre 400 mc. L’aria, nella zona, era diventata quasi irrespirabile a causa delle esalazioni nauseabonde. Il controllo dei militari ha anche permesso di accertare che l’impresa si serviva di acqua prelevata, in assenza di qualsivoglia autorizzazione, da un pozzo artesiano ubicato proprio nelle adiacenze dell’area inquinata, con un altissimo rischio di contaminazione della falda acquifera e, conseguentemente dei prodotti alimentari risultato della produzione. I Carabinieri hanno quindi contestato i reati di furto di acque di proprietà demaniale, getto pericoloso di cose e realizzazione e gestione di discarica abusiva di rifiuti speciali, reato quest’ultimo previsto dall’ Art. 6 del Decreto Legge 172/2008 “Misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti”, recentemente prorogato fino alla fine del 2010. Grazie a questo importante strumento legislativo, i militari hanno potuto fermare l’attività inquinante, sequestrando l’intera area adibita a discarica ed il nastro trasportatore che serviva allo sversamento dei liquami. In manette, oltre ad uno dei titolari dell’azienda, un sessantottenne di Amato di Taurianova, anche quattro operai rumeni, impiegati in nero – e quindi senza alcun contratto – nella produzione, Gli accertamenti dei Carabinieri intanto proseguono con l’impiego di personale dell’Arma specializzato sia nel settore dei reati ambientali, per accertare il livello di contaminazione dell’area, sia nel settore della tutela della salute e con l’apporto degli ispettori del lavoro. L’arresto dei cinque è stato convalidato dal giudice della Sezione distaccata a Cinquefrondi del Tribunale di Palmi.

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