Gioia. La Capitaneria di Porto tira le somme delle attività del 2009

Giuseppe Andronaco
Giuseppe Andronaco

Gioia Tauro. La Capitaneria di Porto di Gioia Tauro tira le somme dell’attività svolta nel corso dell’anno 2009 e durante una conferenza stampa il comandante, capitano di fregata Giuseppe Andronaco, illustra le attività svolte nell’ambito dei propri compiti istituzionali evidenziando le linee programmatiche poste alla base delle attività da sviluppare nel corso del corrente anno.
Le prevalenti funzioni svolte sono state tutte orientate al soddisfacimento di interessi pubblici, con l’obbiettivo di assecondare, nel rispetto delle norme, le esigenze manifestate dall’utenza del mare e dal cittadino in generale.

Fra esse, l’attività di soccorso e ricerca in mare (SAR), che ha coinvolto le proprie unità navali e comportato numerosi interventi, prevalentemente svolti durante la stagione estiva, fra cui alcuni risolutivi per la salvaguardia della vita umana in mare.

Notevole è stata anche l’attività di polizia marittima, durante la quale sono state effettuate 297 missioni in mare e 350 controlli a unità da pesca, che hanno comportato numerose sanzioni e, in particolare, sequestri rivolti all’utilizzo di attrezzature da pesca vietate; sono infatti state sequestrate, nell’ambito dell’attività di contrasto alle “spadare”, due reti da pesca del tipo “ferrettara” la cui maglia e/o lunghezza non rientrava nei parametri previsti dalle norme. L’attività di controllo si è estesa su tutta la filiera della pesca, anche e soprattutto a tutela del consumatore finale, con controlli effettuati nelle mense scolastiche, supermercati e vendita al dettaglio. Quanto sopra ha comportato l’elevazione di 24 verbali per sanzioni amministrative per complessive 33.138,00 euro, 18 denuncie alla Procura della Repubblica, nonché il sequestro del pescato che, se ritenuto idoneo al consumo, è stato offerto in beneficenza.

Anche nel settore del diporto nautico è stata rivolta particolare attenzione, con controlli mirati al pacifico e corretto uso del mare nel rispetto della reciproca convivenza; ciò ha comportato la necessità di intervenire con numerosi sequestri di moto d’acqua, per l’esattezza 9 (nove), considerato l’uso improprio di detti natanti in spregio alle norme di sicurezza della navigazione imposte a tutela dei bagnanti. Il fine, come più volte accennato, sia in attività di pesca che di diporto, è sempre stato quello di prevenire e non di reprimere, invogliando l’utenza verso il rispetto del mare e corretto svolgimento delle attività marittime.
A tal proposito, è stata preventivamente sensibilizzata l’utenza di settore con varie conferenze per affrontare, discutere e chiarire le problematiche di interesse onde poterle ricondurre nella piena legalità.

Particolare attenzione merita l’attività svolta in materia ambientale dall’apposito nucleo (NODM) costituito presso la capitaneria che, operando a 360° sia in mare che a terra, ha effettuato circa 200 controlli rivolti agli abusi in materia di scarichi illeciti, sversamenti lungo gli argini dei fiumi e immissioni di prodotti derivanti dalla lavorazione degli agrumi e delle olive.

Durante tale attività, che ha interessato in modo particolare le immissioni in mare lungo i principali corsi d’acqua (fiume Mesima, Budello e Petrace) sono state elevate diverse sanzioni, fra cui 4 sanzioni amministrative ai comuni del bacino del Mesima, il cui ammontare è stato di 240.000,00 euro, nonché 6 denuncie penali; inoltre è stata effettuata una continua e costante opera di monitoraggio delle acque a mezzo analisi dei campioni prelevati. Nel contesto dell’attività ambientale, è stata particolarmente attenzionata, principalmente nel periodo estivo, l’attività di depurazione dei reflui urbani esercitata dalla società IAM che gestisce il locale depuratore.

Nota a parte meritano i controlli sul traffico mercantile internazionale che scala il porto di Gioia Tauro; infatti, al fine di garantire la sicurezza della navigazione ed il rispetto delle pertinenti norme internazionali, sono state controllate circa 128 navi di cui 2 detenute per evidenti carenze e rilasciate solo dopo l’eliminazione delle stesse.
Di contro sono state implementate le procedure sulla security marittima ed effettuate le relative esercitazioni.
Importante iniziativa è stata anche quella rivolta alla raccolta di razzi e segnalamenti fumogeni scaduti, scoraggiando l’uso improprio di detti strumenti e sollecitando, tramite l’intervento del proprio Comando Generale, l’adozione di una norma di legge a tutela dell’ambiente e della pubblica incolumità.

Complessivamente l’attività svolta ha confermato l’impegno e la presenza sul territorio degli uomini della capitaneria, soprattutto in termini sostanziali e di immagine nei confronti dell’utenza e dello stesso cittadino.
Il comandante Andronaco ha anche accennato all’attività di programmazione che è in corso e che costituirà la base per le azioni da porre in essere nel corrente anno, comprendente la redazione di un “documento programmatico” in cui confluiranno tutte le prevalenti funzioni da attuare, pianificate e coordinate in modo sistematico e rivolte, prevalentemente, a garantire il pieno rispetto dell’ambiente.

Ciò comporterà un’attenta analisi del territorio e delle situazioni esistenti, l’individuazione e la valutazione delle criticità, la definizione delle misure più idonee per implementare la sicurezza marittima, intesa in senso globale ed, infine, l’individuazione delle linee per contribuire ad attuare uno sviluppo sostenibile delle attività marittime e portuali nell’intero ambito compartimentale.
Nel contempo, afferma lo stesso comandante Andronaco, è intenzione rivolgere particolare attenzione al porto, continuando a garantire l’efficienza dei servizi marittimi resi e la sicurezza delle operazioni portuali, in un momento particolarmente delicato di calo dei traffici, che richiede comunque maggiore attenzione ed un sforzo comune per poter sperare in una pronta ricrescita.

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