Legge elettorale. Milazzo (Pd): “Gli uomini calabresi hanno paura di confrontarsi con le donne calabresi?”

pdReggio Calabria. E’ di queste ultime ore la notizia che la conferenza dei Capigruppo del Consiglio Regionale della Calabria ha bocciato l’emendamento presentato dall’Assessore Liliana Frascà. L’emendamento in questione secondo me rappresenta la maggiore novità della riforma elettorale che il Consiglio Regionale della Calabria si appresta ad elaborare: infatti introdurre il sistema della doppia preferenza facoltativa che ogni elettore può esprimere per votare sia un uomo che una donna è una norma che ha una chiara funzione promozionale della democrazia paritaria. La doppia preferenza è, infatti, validamente espressa solo se vengono indicati nel voto un uomo e una donna, altrimenti il secondo nome espresso sulla scheda, se dello stesso genere, è da considerarsi nullo. Una legge già  varata nella Regione Campania e che, con una sentenza quasi storica, la Corte Costituzionale ha legittimato dichiarando “non fondata la questione di legittimità costituzionale relativa all’art. 4, comma 3 della stessa legge”, stabilendo pertanto in modo definitivo la validità della nuova norma, che verrà così applicata nelle prossime elezioni del marzo 2010. Infatti, la regola di genere proposta dall’on.le Liliana Frascà, nella seconda preferenza non altera le possibilità né degli uomini né delle donne, non vi sono candidati più o meno favoriti ma solo una eguaglianza di opportunità particolarmente rafforzata. La norma, di certo, non garantisce il raggiungimento dell’obiettivo, ma aiuta a scardinare resistenze ancora largamente diffuse. La finalità  della nuova regola elettorale è quello di ottenere un riequilibrio dei generi all’interno del Consiglio Regionale (non a caso in Calabria su n.51 consiglieri regionali, l’unica donna eletta è proprio Liliana Frascà) preso atto della storica sottorappresentazione delle donne non dovuta certo a preclusioni formali che incidono sui requisiti di eleggibilità, ma a fattori culturali, economici e sociali. Si tratta, inoltre, di un evento che potrebbe riaprire il dibattito sulla rappresentanza e sulla democrazia paritaria rientrato nel silenzio quasi totale da almeno due anni, indicando formule nuove accanto a quelle discusse in passato, come le quote rosa, finora sempre respinte, dal voto segreto dei parlamentari o da sentenze della Consulta. In considerazione dello svolgimento  del prossimo Consiglio Regionale, rivolgo,  un appello bipartisan a tutte le donne perchè in questa occasione storica, qualunque sia il partito o la coalizione a cui appartengono, esprimano il proprio dissenso: un’adeguata rappresentanza femminile nella politica istituzionale della nostra regione in questo momento, così delicato per la nostra Calabria, diventa veramente decisiva. Stupisce, infatti, questa chiusura della politica al maschile: è paura? Oppure…

Franca Milazzo
Coordinamento Progetto Donna
Regione Calabria
Partito Democratico

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