Reggio Calabria. “Poseidone in tempesta, svela l’incapacità di prevenzione e tutela delle coste da parte dell’attuale classe politica regionale”. Un giorno di mareggiate danneggia decine e decine di case, isolando chilometri di costa, lasciata per anni dalla politica, in balia degli eventi. Isolamento ed impraticabilità degli accessi alle case, per l’intera frazione cittadina di Bocale a mare. Questo è il bilancio della forte mareggiata che ha colpito nei giorni scorsi la periferia sud della città, ritiratosi poseidone, non restano che danni alle case, disagi e tanto rammarico per i residenti ed operatori turistici. Il quadro generale costiero, manifesta carenze strutturali gravi, sintesi dell’immobilismo della politica a livello Regionale, purtroppo, da anni si assiste alla totale mancanza di una politica regionale di prevenzione comprensoriale, che aiuti a fronteggiare gli inevitabili e ingovernabili eventi naturali, sia che essi arrivino dal mare o da giove pluvio. Ricordo che la Calabria detiene il 10% dell’intero patrimonio costiero dell’Italia (715,7 km2), e presenta la più grande ed esclusiva varietà di spiagge formate da rocce particolari. La principale risorsa turistica calabrese, quindi è il mare, con una lunghissima costa affacciata sul Tirreno, Jonio e lo Stretto, in un paesaggio che alterna spiagge e scogliere. Siamo tutti consapevoli, che da sempre,la nostra enorme costa nella sua bellezza a contatto con il mare, è esposta a questi rischi dovuti all’erosione costiera,e malgrado ciò, nulla si fatto in questi anni per evitare simili disagi, ci si limita a registrare gli eventi, con il continuo rimbalzo di responsabilità, limitandosi a censire ogni evento naturale prevedibile. La cruda verità che oggi è sotto gli occhi di tutti, è che la Regione doveva provvedere ed intervenire, in relazione alle previsioni degli strumenti di pianificazione o di programmazione vigenti od adottati, nonché in relazione alle competenze di tutela del paesaggio e dell’ambiente, con particolare riferimento alla sostenibilità e al bilancio ambientale delle relative scelte, supportando finanziariamente e coadiuvando i Comuni, attraverso progetti di prevenzione e tutela.
Salvaguardare l’assetto del territorio costiero, è un obbligo per il governo regionale, in quanto contenitore e supporto di strutture e infrastrutture necessarie alle crescenti attività residenziali e turistico/commerciali Calabresi: nei piani territoriali si dovevano decidere gli interventi infrastrutturali a difesa delle coste ed alle connessioni tra terra ed acqua, una pianificazione, insomma, volta alla conservazione della natura e soprattutto allo sviluppo costiero, prima risorsa calabrese con cui sfidare questo nuovo millennio. Come si fa ad investire sul turismo se basta una mareggiata per distruggere, rendere inagibili ed inaccessibili, molteplici immobili sulla costa?
E’ giunto il momento che ogni assessore e onorevole regionale si assuma le proprie responsabilità concernenti la sicurezza del cittadino e la tutela delle coste, che passano inevitabilmente attraverso interventi di regimentazione delle acque marine, lasciando agli elettori l’obbligato ed ormai prossimo giudizio di condanna, per una politica cieca, “fatalona” ed immobile.
Il Vice Presidente I Circoscrizione Reggio Calabria
Giovanni Pangallo