Reggio Calabria. La seconda carica dello Stato, il presidente del Senato Renato Schifani, stamattina a Reggio Calabria per inaugurare l’anno giudiziario nel palazzo di piazza Castello. Prima dell’inizio della tradizionale cerimonia Schifani ha incontrato il presidente della Corte d’Appello reggina Luigi Gueli e il sostituto procuratore Giuseppe Lombardo, bersaglio nei giorni scorsi di minacce di morte della criminalità organizzata. In coincidenza con la presenza di Schifani al palazzo di giustizia reggino la locale sezione dell’Anm (Associazione nazionale magistrati) ha disposto un’apposita deroga alle forme di protesta decise su tutto il territorio nazionale, e quindi ancora una volta come accaduto per il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e per il ministro della Giustizia Angelino Alfano, i magistrati con la toga e la Costituzione italiana in mano sono rimasti nella sala del cerimoniale senza lasciare l’aula.
«Mi sforzo quotidianamente per fare in modo che ci sia il dialogo tra le parti tale da portare a un lavoro proficuo» ha detto il presidente del Senato incontrando i cronisti durante il cerimoniale. «Bisgona ascoltare tutte le parti, specie in tema di riforma della giustizia, ma al Parlamento spetta l’ultima parola». Apprezzamento è stato espresso da Schifani per il gesto dell’Anm reggina. Durante il suo intervento il presidente della Corte, Luigi Gueli, ha toccato i vari punti della situazione del distretto reggino, dalla carenza di organico alla cronica difficoltà nella lotta alla ‘ndrangheta. «No a facile entusiasmi – ha detto – la battaglia è ancora lunga ma importanti risultati positivi sono stati raggiunti». Spazio ancora poi nell’intervento del presidente Gueli, alla cittadinanza e alle istituzioni reggine, in piazza pronte a reagire con manifestazioni di solidarietà nei confronti della magistratura reggina, definite da Gueli “segnali importanti”.
Gianluca Del Gaiso