Reggio Calabria. Voglio dire forte e chiaro che l’emendamento Frascà sulla doppia preferenza di genere merita di essere approvato “senza se e senza ma” e mi auguro che il gruppo del Pd in Consiglio regionale si esprima di conseguenza. E’ una norma che non fa male alla salute della democrazia calabrese e che non ha alcun effetto collaterale o controindicazione, se non quella di promuovere la presenza delle donne in Consiglio regionale immettendo nel sistema politico calabrese anticorpi indispensabili alla sua tenuta. E sebbene sia lodevole la mobilitazione femminile di singole, associazioni, gruppi, istituzioni, che è seguita alla bocciatura dell’emendamento Frascà in Conferenza dei gruppi consiliari, non si tratta affatto di una norma che riguarda solo le donne calabresi. E’ una regola che incide semmai sul livello di civiltà democratica e di qualità della rappresentanza nella massima assemblea elettiva della Calabria. L’emendamento Frascà, infatti, non obbliga nessuno a votare per una donna candidata nelle liste elettorali alla Regione, ma si limita ad offrire agli elettori la possibilità di esprimere due preferenze, una al maschile ed una al femminile. Non un obbligo, quindi, ma una mera possibilità in più per gli elettori. Perché non approvarla, dunque? La Calabria non capirebbe.
Segretario provinciale del Pd
Avv. Giuseppe Strangio