La FPCGIL, la UILPA, la FLP ed la RdB nazionali hanno proclamato per l’intera giornata del 5 febbraio 2010 uno sciopero di tutto il personale degli Uffici Giudiziari che a Reggio Calabria si riunirà la mattina per un sit-in dimostrativo nel cortile del CeDir. Lo sciopero è a sostegno della vertenza sulla mancata riqualificazione e contro il nuovo Ordinamento professionale siglato dall’Amministrazione Giudiziaria e dalla minoranza delle OO.SS. che viola il CCNL, demansiona e dequalifica i lavoratori, separa le funzioni con il conseguente peggioramento del servizio, porta ad una divisione del lavoro che va contro ogni principio di buona organizzazione provocando un ulteriore rallentamento dei tempi dei processi.
Da tempo gli uffici giudiziari del paese versano in condizioni gravi, mancano le persone che li facciano funzionare, mancano le risorse e non vi sono progetti di modernizzazione che possano garantire una accelerazione dei tempi dei processi. Il personale degli uffici giudiziari, profondamente demotivato, attende da anni il giusto riconoscimento professionale e lavora in condizioni di gravi carenze di organico, senza mezzi né risorse.
Il Governo, invece di finanziare il settore con adeguati investimenti e risorse, propone un DDL sul cosiddetto ‘processo breve’ che, in queste condizioni, inevitabilmente, determinerà l’estinzione di moltissimi processi, senza alcun miglioramento per l’efficienza del servizio.
L’Amministrazione ha rifiutato di aprire un confronto sulla proposta di accordo presentata dalle OO.SS, improntata all’efficienza del servizio e basata su un documento emanato dallo stesso Governo, ovvero l’allegato al dpef 2010/13, nel quale si affermava la necessità, per attuare le riforme in programma e quelle già avviate, di dare il giusto riconoscimento professionale al personale e di procedere a 3000 nuove assunzioni, per sopperire alle ‘gravi carenze di organico’ e garantire la prosecuzione dei servizi.
Le OO.SS FPCGIL, UILPA, RdB e FLP, che hanno presentato tale proposta, rappresentano la maggioranza dei lavoratori e dunque, preso atto dell’atteggiamento contraddittorio e antidemocratico dell’Amministrazione che ha proceduto alla firma con la minoranza delle OO.SS, hanno proclamato lo sciopero del personale dell’Organizzazione Giudiziaria.
Nessuna riforma della giustizia è possibile senza la valorizzazione del personale, nuove assunzioni, investimenti adeguati ed un serio progetto di riforma che assicuri la modernizzazione, l’efficacia e la funzionalità del sistema. Le difficoltà di funzionamento della giustizia italiana non sono una novità e nel corso degli anni sono peggiorate vorticosamente: i rapporti di istituzioni nazionali ed internazionali, da ultimo il Consiglio d’Europa, denunciano una situazione di degrado al limite del collasso con una durata eccessiva dei processi.
Tutto ciò è stato confermato nelle varie relazioni di inaugurazione dell’Anno Giudiziario e sul nostro territorio non basteranno gli interventi annunciati dal Governo se non accompagnati da elementi di riforma strutturale dell’Organizzazione e del personale, per questo chiediamo al Governo di tornare a discutere del ‘Patto per la
giustizia e per i cittadini’, siglato il 10 luglio scorso insieme con l’Associazione Nazionale Magistrati, l’Organismo Unitario dell’Avvocatura, le Magistrature Associate e l’Associazione Dirigenti della Giustizia, che costituisce una piattaforma unitaria di tutti gli operatori della giustizia e che fa proposte concrete per una organica e complessiva riforma, l’unica necessaria e vantaggiosa per restituire a tutti i cittadini il diritto costituzionale di avere una giustizia rapida ed efficiente.
Il Segretario Generale Fp -Cgil
Alessandra Baldari