Lettera aperta di Germanò (Pdl) al giornalista Monteleone

Caro Antonino,
intanto permettimi di darti del tu.

Io e te non ci conosciamo personalmente, non abbiamo mai avuto modo di parlare e confrontarci. Ma so chi sei, cosa hai fatto, qual è stato il tuo impegno, difficile e sofferto ma pieno di entusiasmo, perché anche nella nostra terra si possa un giorno respirare un’aria nuova, pulita.
La speranza che i nostri giovani, come te, possano domani (e non dopodomani…) sorridere perché partecipi di una nuova stagione nella quale i valori della vita, della legalità, del rispetto delle regole e delle leggi possano essere gli unici riferimenti credibili, spinge molti di noi ad impegnarsi in prima persona.
Ti dicevo so chi sei, so pure che politicamente siamo distanti.
Ma so anche che ci unisce questa grande voglia di combattere per una terra libera dai condizionamenti, dalla ndrangheta, dalle consorterie che ritengono di poter manipolare tutto e tutti a proprio piacimento.
So cosa provi in questi momenti, so quanto i tuoi familiari stiano soffrendo e siano preoccupati.
So pure che nei tuoi pensieri in questo momento è pressante la domanda: ma chi è stato? perché?
Permettimi un consiglio. Non te lo chiedere, non ha importanza di quale coniglio sia la mano che ti ha distrutto la macchina. Ci penseranno le forze dell’ordine e la magistratura a fare le indagini, certamente ascoltando le tue impressioni e facendo tesoro delle tue valutazioni.
Ma da questo momento in poi, credimi, sarà più importante che tu ti chieda se gli “altri”, la città, le forze politiche, imprenditoriali, le istituzioni, saranno capaci di esserti accanto con le azioni, con le iniziative serie e non da passerella, se ognuno cioè da questo momento in poi deciderà di dire basta a tutto ciò che ha costituito motivo delle tue denunce e del tuo modo coraggioso di fare giornalismo.
Quello che hai fatto con le tue inchieste giornalistiche rimane, al di là e contro ogni vile attentato. Bisogna continuare, ognuno di noi nel proprio piccolo e per il ruolo che ha.
Ma con determinazione, con la schiena dritta e con la voglia di far sì che le singole voci di battaglia diventino un coro assordante per i protagonisti del malaffare.
Andiamo avanti assieme, uniamo le forze e le intelligenze, al di là degli schieramenti politici. Appelliamoci ai nostri concittadini, alle istituzioni, ai partiti politici. Uniti ce la possiamo fare. Un abbraccio Antonino e spero presto di poterlo fare personalmente. A me gli abbracci e le strette di mano, anche di persone sconosciute, mi sono stati di grande aiuto e mi hanno fatto comprendere che davvero vale la pena di continuare la battaglia per la legalità e non mollare mai.

Franco Germanò
Coordinamento PdL
Grande Città Reggio Calabria

Exit mobile version