Le donne calabresi, adesso, devono sapere la verità. In Consiglio regionale, l’emendamento da me presentato per consentire la doppia preferenza uomo – donna è stato respinto con 37 voti contrari e 9 favorevoli. Tra questi ultimi vanno considerati il mio e quello della collega Stefania Covello, le uniche donne di questa Assemblea. Assieme a noi si sono espressi a favore della norma solo Adamo, Bova, Loiero, Giamborino, Racco, De Gaetano e M. Tripodi. Invece la quasi totalità dei consiglieri regionali, che a parole afferma da anni la necessità di promuovere una maggiore presenza delle donne nelle istituzioni, alla prova dei fatti ha dimostrato il contrario. Non sono sorpresa, ma francamente non mi aspettavo che si arrivasse ad un risultato così disarmante.
La stragrande maggioranza dei componenti del Consiglio regionale ha detto che non era il caso. Qualcuno si è addirittura spinto al punto da trincerarsi dietro la presunta incostituzionalità dell’emendamento, ignorando che poche settimane fa la stessa identica norma, approvata dal Consiglio regionale della Campania e impugnata dal Governo, è stata dichiarata pienamente legittima dalla Corte Costituzionale. È stata così sciupata un’occasione per inverare il principio delle pari opportunità che, purtroppo, ancora oggi appare solo una vuota espressione priva di reale contenuto e, soprattutto, di una sincera volontà politica.
Liliana Frascà
Assessore regionale