Mega rissa tra opposte tifoserie della Reggina, i dettagli e i nomi degli ultrà arrestati della Polizia

Reggio Calabria. È il più grave episodio di violenza tra tifoserie della Reggina mai accaduto in città. Nel pomeriggio di ieri, intorno alle ore 18.00 circa, un equipaggio del pattuglione della Squadra Mobile in servizio straordinario di controllo del territorio ha notato, nei pressi dello stadio Oreste Granillo, un gruppo di circa venti persone armate di bastoni ed alcuni indossanti un casco da motociclista.
Nel frattempo presso la Sala Operativa della Questura sono giunte numerose segnalazioni di una violenta rissa in atto che interessava, ironia della sorte, piazza Della Pace e le strade limitrofe. Sono state così inviate sul posto numerose “volanti” che, unitamente all’equipaggio della Squadra Mobile, hanno potuto accertare la presenza di circa 30 persone, che alla vista della polizia si sono date a precipitosa fuga. Il personale della Polstato è riuscito, però, a bloccare 5 persone, alcune ferite e sanguinanti, nel fuggi fuggi generale. È stata individuata una autovettura che, caricato in macchina uno dei partecipanti alla rissa, si allontanava dal luogo dell’accaduto. Quest’ultimo è stato poi individuato presso il Pronto Soccorso degli Ospedali Riuniti e dopo le cure del caso accompagnato presso gli uffici della Questura. Nell’immediatezza dei fatti sono stati recuperati, dal personale delle “volanti”, numerosi bastoni ed altri pericolosi oggetti atti ad offendere, tra cui un micidiale manganello elastico in ferro, abbandonati in terra dai rissanti e sottoposti successivamente a sequestro. Dalla prima attività investigativa svolta per capire le ragioni di tanta violenza, è emerso che due gruppi di tifoserie ultrà della Reggina, quelli dei “Boys” e quelli degli “Ultrà Gebbione” si erano affrontati nella zona dello stadio a seguito di una prima rissa scoppiata sabato pomeriggio sugli spalti dello stadio di Vicenza e sedata dal personale di polizia impegnato nel relativo servizio di ordine pubblico. I sei fermati sono stati tratti in arresto nella flagranza di reato di rissa aggravata, lesioni personali gravi e porto abusivo di armi atte ad offendere, tre di loro hanno riportato ferite, di cui due con una prognosi grave di 30 giorni ciascuno.

I nomi degli ultrà arrestati:

  1. RIMOSSO PER OBLIO, 41 anni, con precedenti di polizia per reati della stessa indole (30 gg di prognosi per trauma cranio/facciale con frattura ossa nasali ed epistassi e contusione braccio destro). Tutt’ora ricoverato e sottoposto ad intervento chirurgico;
  2. RIMOSSO PER OBLIO, 22 anni, con precedenti di polizia per reati della stessa indole (30 gg di prognosi per trauma cranico con vasta ferita lacero contusa cuoio capelluto, frattura scomposta falange prossimale 5° dito mano destra);
  3. RIMOSSO PER OBLIO, 43 anni, con precedenti di polizia per reati contro la persona e stupefacenti (7 gg. di prognosi);
  4. RIMOSSO PER OBLIO, 25 anni, con precedenti inerenti la violazione della normativa sulle manifestazioni sportive;
  5. RIMOSSO PER OBLIO, 26 anni, con precedenti di polizia specifici e colpito da divieto di partecipare a manifestazioni sportive sino al 2012;
  6. RIMOSSO PER OBLIO, 36 anni, con precedenti di polizia per stupefacenti e violazione della normativa sul contrasto della violenza in occasione delle manifestazioni sportive.

Nel corso della operazione di polizia sono state sequestrate 14 armi improprie tra bastoni di legno, spranghe di ferro e aste rigide utilizzate dai partecipanti alla rissa. Quattro degli arrestati sono stati ristretti presso le camere di sicurezza della Questura, uno dei feriti gravi, RIMOSSO PER OBLIO, posto agli arresti domiciliari, mentre l’altro ferito grave, RIMOSSO PER OBLIO, piantonato presso gli Ospedali Riuniti in quanto ricoverato nuovamente per le gravi ferite riportate. È in corso ulteriore attività investigativa da parte della Digos finalizzata ad accertare le responsabilità di altri partecipanti alla rissa. Di sicuro, se la polizia non fosse intervenuta in forze e con tale tempestività, i ‘risultati’ della rissa sarebbero stati ben più gravi.

Un ‘regolamento di conti’ che la Questura ha subito sedato con mano ferma. «Non li definisco tifosi – ha commentato oggi il Questore Carmelo Casabona – la tifoseria è tutt’altra cosa, non permetteremo che a Reggio Calabria, dove insistono ben più gravi problemi di ordine pubblico, ci si metta pure l’imbecillità di chi prende a pretesto il tifo per scatenare violenza». Il Questore ha elogiato l’operato della Squadra Volante, diretta dall’ottimo dirigente Gerlando Costa. Le Volanti rappresentano infatti un fiore all’occhiello per la Questura e per la città e, particolare non di poco conto, possono vantare ben 89 arresti in flagranza di reato negli ultimi 8 mesi. Segno dell’efficacia del piano di controllo del territorio, che ha permesso in 89 casi, media di molto superiore a quella nazionale, di intervenire tempestivamente ed efficacemente e assicurare così alla Giustizia i responsabili, sorpresi con le mani ‘nel sacco’. Il Questore ha speso parole di elogio anche per il dirigente dell’Ufficio di Gabinetto, Antonino Romeo, in quanto i servizi di ordine pubblico, dal cui ufficio dipendono, «sono sempre organizzati in maniera oculata». Lo stesso Romeo ha spiegato le probabili ragioni dello scontro, che sarebbe maturato perché le giovani leve stanno premendo per assicurarsi il predominio del tifo organizzato. «L’occasione – ha chiarito il dirigente – è stato uno striscione esposto a Vicenza, ma è solo il segno di un malessere che serpeggia da tempo».

Fabio Papalia

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