Immigrazione clandestina. Pratiche false per visto d’ingresso, arrestato dalla Polizia un italiano

Reggio Calabria. Nella tarda mattinata di ieri personale delle “Volanti” dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, diretto dal vice questore aggiunto Gerlando Costa, è intervenuto presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione della Prefettura di Reggio Calabria in quanto si erano presentate tre persone, un italiano e due giovani marocchini, per la stipula del contratto di soggiorno, a seguito dell’ottenimento del visto d’ingresso per lavoro subordinato rilasciato dalla Rappresentanza Diplomatica italiana in Marocco.

Il nulla osta all’ingresso, rilasciato in buona fede dallo Sportello Unico per l’Immigrazione, costituisce l’atto prodromico al rilascio del visto dalla nostra ambasciata. Una volta ottenuto il visto d’ingresso, il datore di lavoro, o chi per lui espressamente delegato, si deve presentare presso lo Sportello Unico per firmare il contratto di soggiorno che costituisce l’ultimo atto per l’ottenimento del tanto agognato permesso di soggiorno.

Ed è proprio così che è andata nella tarda mattinata di ieri, quando un funzionario dello Sportello, nel visionare la delega prodotta dall’arrestato, RIMOSSO PER OBLIO, con alcuni precedenti di polizia per falso e truffa, con tanto di firma del datore di lavoro delegante e timbri del Comune di Villa San Giovanni, ha iniziato a nutrire qualche dubbio sulla loro autenticità. È intervenuto così il personale delle “Volanti”, che ha accompagnato l’uomo ed i due cittadini marocchini presso gli uffici della Questura, procedendo contestualmente all’analisi di tutta la documentazione acquisita presso lo Sportello Unico relativa alle due pratiche di richiesta del provvedimento di nulla osta al lavoro subordinato.

Contestualmente si è appurato che nella giornata del 17 febbraio scorso, un cittadino di Villa San Giovanni si era presentato presso il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Villa per sporgere denuncia relativa proprio al fatto di aver, inconsapevolmente e senza averlo mai richiesto, ricevuto atti provenienti dallo Sportello Unico per l’Immigrazione relativi proprio a due pratiche di richiesta di stranieri per lavoro subordinato. Personale del Commissariato di Villa San Giovanni, diretto dal dott. Antonio Rugolo, ha appurato che la delega utilizzata dall’uomo riportava la firma falsa del denunciante il cui nome era stato speso quale datore di lavoro; non solo, anche il timbro dell’Ufficiale dell’Anagrafe e la relativa firma risultavano essere false.

È accertata, quindi, da parte del personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e del Commissariato di Villa San Giovanni, la violazione dell’art. 5 comma 8 bis della Legge sull’immigrazione, articolo introdotto con la nuova Legge 94/2009 che inasprisce le pene per i reati nell’ambito dell’immigrazione clandestina ed ha introdotto la nuova ipotesi normativa di colui che, tra l’altro, produce ovvero utilizza documentazione falsa al fine di consentire l’ottenimento di un visto d’ingresso, con l’ipotesi aggravata di aver falsificato atti o parte di essi che facciano fede fino a querela di falso (pena prevista da tre a dieci anni).

RIMOSSO PER OBLIO è stato tratto in arresto nella flagranza di reato, e condotto presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria, mentre i due cittadini marocchini sono stati denunciati in stato di libertà per lo stesso reato e la loro posizione è tutt’ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria. Tutta la documentazione utilizzata per l’ottenimento del nulla osta all’ingresso ed il relativo visto è stata sottoposta a sequestro, compresi i due passaporti con all’interno il visto di ingresso per motivo di lavoro. Prosegue l’attività investigativa per accertare altri episodi criminosi dello stesso tipo ed altri eventuali concorrenti nel reato.

 

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