Presentato nel corso di una conferenza stampa presso la sede del Centro Visita dell’Ente Parco Nazionale d’Aspromonte di Bova il docufilm “La Canzone d’Aspromonte” tratto dall’omonimo poema epico del quattrocento. Presenti all’appuntamento Giovanni Scarfò, presidente dell’Associazione Art-Production, responsabile per la produzione del progetto che si avvale del patrocinio e del contributo dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Reggio Calabria e dell’Ente Parco d’Aspromonte, Carmelina Sicari presidente dell’Associazione Nuovo Umanesimo, Leo Autelitano Presidente Ente Parco d’ Aspromonte e Antonio Pellegrino, Presidente Associazione “Gente in Aspromonte”. “Ho scoperto questo poema – ha precisato proprio Giovanni Scarfò – grazie alle ricerche e alle pubblicazioni dalla professoressa Sicari, nonché ai suoi continui tentativi di sensibilizzare i cittadini e gli enti pubblici sulla necessità di una conoscenza e divulgazione più approfondita del poemetto, in quanto esso è stato di riferimento a tutti i poemi seguenti con Orlando protagonista. Come regista e operatore culturale – prosegue – quando l’ho letto, ho sentito il bisogno di poter raccontare per immagini le avventure vissute da Carlo Magno contro i Saraceni sull’Aspromonte, un contesto in cui vediamo la prima apparizione e i primi duelli di Orlando ancora adolescente che, pur non essendo ancora stato proclamato Cavaliere, salva la vita allo zio Carlo nel duello contro Al monte”. “La ricerca portata avanti da circa venti anni – dice Carmelina Sicari – è stata molto faticosa, ma nel 2003, mi ha consentito di presentare la versione integrale del poema. Infatti, l’autore del poemetto, sperimenta una singolare tecnica che sarà ripresa e perfezionata da Ariosto:l’intreccio narrativo con frequenti mutamenti di scena e il trapasso da un motivo narrativo ad un altro, imparata dai cantastorie. Essi,infatti, avevano la necessità, nella recitazione, di attrarre il pubblico e di tenere costantemente accesa l’attenzione, cosi come avviene ancora oggi in molti campi dello spettacolo. Nella Canzone….,tra l’altro, ci sono luoghi riconoscibili di Reggio e di altre località dell’Aspromonte; costituendo, in questo modo, una fonte culturale importante per riscoprire l’identità e la rilevanza storica e geografica del territorio; infatti in una serie di volgarizzazioni, susseguitesi dall’XI al XV secolo, l’Aspromonte ha veicolato l’immagine di una forza gigantesca contro cui nulla possono gli eserciti degli invasori. Gli Africani attraversano il mare, conquistano facil¬mente la Sicilia, passano lo Stretto, fanno cadere Risa, (Reggio), con il tradimento del fratello di Ruggiero, l’eroe per antonomasia, ma vengono fermati in Aspromonte, dove accorrono gli eserciti della cristianità che comprendono l’importanza della “porta a Sud”, per la difesa del mondo occidentale. Ma è la lingua che merita un’analisi più attenta, in quanto essa ubbidisce ad un doppio intento comunicativo: da una parte quello di inserire elementi per attirare il pubblico colto delle corti; dall’altra quello di includere elementi gergali del pubblico popolare. Piazza e corte sono dunque all’origine della nostra poesia cavalleresca, in quanto la struttura dei due pubblici appare la finalità costante delle struttura delle lingua>>, conclude la professoressa. Il presidente Autelitano prende spunto dalle conclusioni della Sicari e del paese che ospita la conferenza per sottolineare l’importanza della difesa delle origini ma da attuare senza chiusure, senza cadere nell’autarchia o nei campanilismi vari. L’Ente Parco Aspromonte – continua il Presidente.- oltre alle sue finalità di tutela ambientale, persegue quello della promozione sociale che riguarda tutti i paesi del Parco; paesi che, per ragioni storiche e di comunicazioni, hanno subito un isolamento che ha limitato lo scambio culturale con le altre aree. Pertanto qualsiasi iniziativa che possa favorire lo scambio di cultura, di conoscenze e di esperienze viene da noi favorita. In questo contesto si inserisce la nascita dei Centri Visita, in quanto, attraverso i prodotti presentati, le informazioni e le notizie, raccontano e valorizzano la storia della generazioni che hanno vissuto l’Aspromonte, consegnandola, con scientificità alle generazioni presenti e future, al fine di valorizzare l’ identità sociale ed economica, anche incrementando l’offerta turistica eco-compatibile di tutto il territorio. Una valorizzazione turistica realizzata da moltissimi anni dall’associazione “Gente in Aspromonte”, presieduta da Antonio Pellegrino, che svolge un encomiabile lavoro di conoscenza del territorio. La stessa associazione farà da guida, alla produzione del docufilm, per le location e i riferimenti tratti dal poema.
Gianfranco Marino