La Protezione Civile replica a Repubblica

Roma. Di seguito il testo della replica diffusa questo pomeriggio dalla Protezione Civile, in merito ad un articolo pubblicato sul quotidiano “La Repubblica”.

Il quotidiano “La Repubblica”, del gruppo editoriale “L’Espresso” ha pubblicato oggi un articolo sulla cessione di una porzione dell’area di Piazza d’Armi, a L’Aquila, per la realizzazione di un convento che, secondo quanto riferisce il giornalista, sarà realizzato utilizzando le donazioni raccolte dalla Protezione Civile Nazionale.
L’articolo contiene una serie di imprecisioni, alcune delle quali sorprendenti. Se è vero che in una parte dell’area di Piazza d’Armi si sta realizzando la chiesa provvisoria di “San Bernardino” con l’annessa storica “mensa celestiniana” per l’aiuto a chi è in difficoltà, è falso che si stiano utilizzando i fondi raccolti dalle donazioni arrivate anche per SMS alla Protezione Civile Nazionale.
Infatti, per l’opera in via di realizzazione a Piazza d’Armi si stanno impiegando risorse raccolte grazie alla generosità degli italiani, 1.8 milioni di euro raccolti dal quotidiano “Il Centro”, sempre del gruppo “l’Espresso” come “Repubblica”, che lo scorso 26 gennaio in prima pagina pubblicava il seguente titolo: “la Mensa celestiniana riapre con i soldi dei lettori del Centro”. L’articolo del Centro riferiva, poi, della firma del protocollo d’intesa con cui proprio il gruppo “L’Espresso” affidava al Dipartimento della Protezione Civile la cifra di 1.8 milioni di euro per realizzare l’opera.
Sembra utile anche ricordare che i lavori per la realizzazione del complesso di San Bernardino saranno completati utilizzando risorse della Protezione Civile Nazionale diversi da quelli raccolti con le donazioni che si aggiungeranno ai 1.8 milioni di euro raccolti dal Centro e che per la scelta della ditta, impegnata per completare i lavori entro il prossimo 6 di aprile, si è proceduto tramite una gara ad inviti a cui hanno partecipato 14 imprese e quella che ha vinto ha offerto un ribasso del 18%, così come riportato dal quotidiano “Il Centro” del gruppo “l’Espresso” lo scorso 26 gennaio.

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