Cosenza. L’Assessore alle Attività Economiche e Produttive del Comune di Cosenza, Maria Rosa Vuono, desidera tranquillizzare i commercianti della Città a proposito delle dichiarazioni catastrofiche del presidente della Confesercenti Mimmo Bilotta sulle conseguenze dell’apertura del farmer market a Cosenza ed, in generale, sulle responsabilità attribuite da lui “all’Amministrazione Perugini-Vuono”.
“Non posso partire dal dopo-guerra perché sono abbastanza giovane per non ricordare. Ma posso testimoniare che il 2009, anno della grande crisi mondiale, ha visto una serie di dati in controtendenza per il commercio cittadino: l’apertura di 160 nuovi esercizi di vicinato – tra cui spiccano attività dedicate alla vendita di prodotti tipici e legati all’identità locale – con un saldo positivo di + 80 rispetto alle chiusure, la soddisfazione dei commercianti rispetto alle aspettative riguardanti il periodo dei saldi ed il primato della città di Cosenza nella scelta dei consumatori, come risulta dalla ricerca effettuata dalla Confcommercio cosentina, il saldo negativo (- 2) dell’apertura di medie strutture legate alla GDO, la richiesta da parte dei commercianti di due importanti piazze della Città di far parte dell’isola pedonale, il saldo positivo (+ 30) delle aperture di nuove attività artigianali.
Tutti indicatori che ci parlano di come siano importanti oggi, per l’economia, l’innovazione, da una parte, ed il recupero della fiducia da parte dei cittadini consumatori, dall’altra, considerato che tra i motivi all’origine della grande crisi del 2009 troviamo proprio la perdita del valore fiducia nel sistema economico-finanziario. Promuovere, attraverso il farmer market che ha una sua normativa che ne prevede l’esistenza, il riavvicinamento dei cittadini all’agricoltura, il ritorno ad essa da parte di molti giovani che non abbandoneranno più il loro territorio, la conoscenza e la valorizzazione delle sue identità, il recupero di una vocazione commerciale di tradizione della parte storica della Città, l’aggregazione umana e sociale della quale c’è sempre più carenza e bisogno anche a causa della disumanizzazione di alcune forme di vendita, non potrà che produrre effetti positivi sull’ambiente circostante, commercianti compresi, che sulla scia di questa e di altre innovazioni troveranno un cittadino-consumatore con un rinnovato entusiasmo di fare acquisti nella propria città e di acquistare gli ottimi prodotti tipici locali che, si auspica, siano sempre più presenti nel commercio cittadino e non solo.
Sempre più apertura, quindi, verso l’impegno e le proposte concrete di tutte le associazioni di categoria a concorrere, insieme all’Amministrazione Comunale, al perseguimento di modelli organizzativi nuovi e moderni che in tutta Europa ed in tutta Italia stanno rappresentando un modo virtuoso per fronteggiare la globalizzazione e la crisi globale.
A cercare la proposta concreta nell’attacco del dott. Bilotta, si trova solo la richiesta delle mie dimissioni che, non mi pare, siano di sua competenza”.