Via libera di Palazzo Chigi alla messa a regime dei presidi idraulici

“La decisione del Consiglio dei ministri di ieri di non impugnare la legge 31/2009 pone un tassello importante nella messa a regime dei presidi idraulici, strumento indispensabile per la tutela e gestione del territorio”. È quanto afferma, in una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale, l’assessore ai Lavori Pubblici Incarnato. “La Regione – sostiene Incarnato – può completare così il servizio, essenziale, di monitoraggio della rete idrografica regionale e autorizza l’Afor ad assumere personale con la qualifica di sorvegliante, addetto ai centri di digitalizzazione dei dati georeferenziali e ufficiale idraulico”.
La rete di controllo e manutenzione dei bacini idrici della Calabria è stata strutturata dalla Regione sulla base di 14 presidi idraulici. Il controllo, la gestione ed anche la pianificazione della attività di manutenzione ordinaria potranno essere effettuati tramite un Sistema informativo territoriale e ambientale (Sita) che fungerà da strumento di monitoraggio operativo anche per interventi speciali e/o di manutenzione straordinaria.
“Il Sita – spiega l’assessore Incarnato – sarà implementato e gestito nel Centro di controllo regionale, nelle sedi provinciali e nei presidi attraverso una architettura di comunicazione basata su tecnologia intranet con diversi livelli di accesso in funzione del grado di intervento che si vuole affidare ai differenti centri. Durante la fase di censimento delle informazioni, i presidi svolgeranno il ruolo di punti di raccolta, inserimento e aggiornamento dei dati da inviare al Sita”.
“Le operazioni di gestione del database – aggiunge l’assessore – potranno essere automatizzate garantendo l’ottimizzazione dei tempi e dei costi di intervento. Gli stessi dati raccolti dalle centraline di misura lungo gli alvei fluviali potranno essere inseriti automaticamente e le informazioni inerenti le attività condotte a livello di presidio potranno essere ricevute e visualizzate in tempo reale a livello provinciale e centrale. Con le informazioni raccolte, il Sita potrà svolgere quindi funzione di controllo e monitoraggio delle operazioni di manutenzione e degli interventi speciali. I fenomeni investigati, come ad esempio le variazioni di flusso ed i livelli delle piene, potranno essere monitorati in tempo reale tramite la connessione con le centraline di misura: sarà possibile in questo modo definire i parametri delle soglie che, se superate, genereranno segnalazioni visive e acustiche di allarme”. “
“La gestione del Sita, sia a livello di presidio che a livello di centro provinciale e regionale, consentirà – conclude Incarnato – di monitorare e di allertare contemporaneamente tutta la struttura, attivando risposte a fenomeni di rischio idraulico su scala locale e regionale con il ricorso alle unità di pronto intervento”.

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