“Aveva ragione Gerardo Dominijanni quando ha lasciato la Dda di Catanzaro sostenendo che il problema della sua sicurezza fosse sottovalutato. Qualche giorno fa l’ennesimo episodio che getta sconforto sul lavoro di Dominijianni e di tutta la magistratura calabrese: la benzina dell’auto blindata in uso al sostituto procuratore di Catanzaro, è terminata ed il magistrato ha dovuto utilizzare la propria vettura”. Mario Congiusta esprime grande solidarietà e vicinanza a Gerardo Dominijianni ed a quanti, con il rischio della propria vita, si battono contro la criminalità in Calabria. Congiusta si rivolge direttamente al Ministro della Giustizia Angelino Alfano per chiede un intervento immediato sulla disastrosa situazione in cui versano i Tribunali calabresi e i servizi legati alla magistratura. “Oggi nella nostra regione i sostituti procuratori nei loro uffici non hanno carta, non hanno benzina nelle auto e nei Tribunali non c’è personale, eppure si continua a proclamare il problema ‘ndrangheta come il più importante del nostro paese, è una contraddizione in termini della politica italiana”. Mario Congiusta inoltre sottolinea come, “creare movimenti, associazioni antimafia e portare la gente nelle piazze a manifestare contro la criminalità, sia un’operazione completamente inutile se, alle spalle la politica ed il Ministero della giustizia non riesce a garantire l’essenziale alle forze dell’ordine e alla magistratura”. Congiusta conclude con una riflessione rivolta al Ministro Alfano “che da poco tempo ha fatto inserire nel codice delle leggi la parola ‘ndrangheta: “…e adesso?”. In Calabria la procura di Crotone registra una scopertura di organico dell’83%, quella di Paola del 67% e quella di Palmi del 60%. Non basta inserire una parola in un codice per combattere un fenomeno. Quello che è successo a Gerardo Dominijanni è gravissimo, ma ancora più grave è quello che si sta facendo al popolo calabrese, illudendolo che il Governo si stia impegnando nella lotta alla criminalità”.
Mario Congiusta