Dipignano. Dionesalvi (Autonomia e Diritti): “Partire dalle tradizioni”

Dipignano. Premiare la meritocrazia. Dire basta alle ipocrisie e ai concorsoni, perché il lavoro divenga diritto per tutti e non favore per pochi. Questa la politica portata avanti da Salvatore Dionesalvi, candidato nella lista “Autonomia e Diritti” per il rinnovo del Consiglio Regionale della Calabria, che nella Sala della Banca di Cosenza di Dipignano, accolto dal vice sindaco Vincenzo Divoto, ha incontrato la cittadinanza del Paese ricco di storia, arte, cultura e tradizione. «L’esperienza politica precedentemente maturata – ha dichiarato Dionesalvi – anche come assessore alla Cultura della città di Cosenza, carica dalla quale mi sono dimesso per seguire un codice etico e per poter portare a un livello regionale alcune priorità da me individuate, mi ha consentito di focalizzare alcuni punti nevralgici, delle nostre realtà locali, che necessitano di essere valorizzate. Come l’Ecce Homo di Dipignano per esempio». Santuario che raccoglie intorno a sé una fervente devozione oltre che essere a pochi Km da altre chiese e santuari di altrettanta bellezza. «Questo territorio – ha continuato Dionesalvi – grazie alle sue ricchezze culturali, con le giuste scelte politiche, potrebbe vivere di turismo religioso, storico e artistico ed arginare quel pericoloso fenomeno dell’emigrazione che colpisce da troppo tempo la nostra terra. Bisogna partire dalla cultura e dalla valorizzazione delle nostre risorse nonché talenti, storici e studiosi e senza tralasciare l’importantissima piccola editoria, necessaria per la diffusione del nostro paese e delle nostre tradizioni». Vincenzo Divoto, vicesindaco di Dipignano, ha portato i saluti dell’amministrazione comunale e del sindaco, che attualmente si trova a Ponti, cittadina in provincia di Alessandria, dove i calderai dipignanesi sono molto apprezzati per la loro arte di lavorazione del rame. «E’ necessario partire dalle nostre tradizioni e dalla nostra storia – ha concluso Salvatore Dionesalvi – dando ascolto alle diverse realtà e problematiche territoriali. Solo così potrà cambiare la nostra regione, che dovrà essere guidata da una nuova e buona politica».

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