Rosarno. La mobilitazione della Cgil dopo i gravi fatti di cronaca

La Cgil ritiene che l’Italia sia oggi arrivata vicino al punto di non ritorno: serve pertanto una terapia d’urto per fronteggiare la crisi economica e i suoi pesanti effetti sull’occupazione, una riforma fiscale che attraverso interventi immediati alleggerisca il carico sui lavoratori dipendenti e sui pensionati, un urgente cambio di marcia nelle politiche sull’immigrazione. Ragioni profonde che ci porteranno ad astenerci dal lavoro per quattro ore e a organizzare manifestazioni in tutta Italia. Non siamo catastrofisti, come al solito siamo responsabili, non sottovalutiamo le emergenze e ci adoperiamo per cercare di risolverle. E se davvero si ha a cuore il futuro del nostro Paese non possiamo non fare i conti con una crisi industriale gravissima e con un governo che non dà segni di vita. Per questa ragione, dobbiamo essere pronti ad affrontare un 2010 e un 2011 molto difficili sul fronte dell’occupazione che necessitano pertanto di un piano complessivo di politica industriale capace di guardare in maniera integrata ai singoli settori e ai singoli territori, con particolare riferimento al Mezzogiorno dove un governo muto e inerme sta determinando tutte le condizioni per la creazione di aree in cui è concreto il rischio di desertificazione industriale e per le quali non si progetta nessun futuro.

Il primo obiettivo dello sciopero generale, dunque, è la richiesta al governo di mettere in campo, oltre che un programma complessivo di politica industriale, nel quale considerare le diverse aree di crisi, politiche di sostegno del reddito che vadano dal prolungamento e rafforzamento della cassa integrazione, all’allungamento dei massimali della disoccupazione, a interventi a favore di quei lavoratori precari che hanno perso il lavoro. Ma lo sciopero è anche un messaggio chiaro alle imprese perché non utilizzino la crisi – come sta avvenendo in qualche caso – come pretesto per licenziare ed abusare della mobilità.

Il secondo grande obiettivo di questa mobilitazione è il riequilibrio del prelievo fiscale. Di fronte a una situazione di grande confusione da parte del governo e con un sindacato diviso (ma lanciamo anche da qui un appello a Cisl e Uil per unire le forze su questo grande tema che interessa tutti i cittadini italiani), noi crediamo che sia necessario intervenire subito perché il carico fiscale pesa in modo ormai intollerabile prevalentemente sul lavoro dipendente e sulle pensioni. Non si tratta solo di tagliare le tasse in sé ma di riequilibrare in modo più equo la distribuzione.

Il terzo obiettivo riguarda gravi fatti di Rosarno che rappresentano un punto di non ritorno per il nostro territorio e per l’organizzazione stessa del lavoro. In Calabria come nel resto del Paese. Ecco perché il 12 marzo sarà una giornata di mobilitazione per sostenere i temi dell’accoglienza e dell’integrazione.
La manifestazione si terrà venerdì 12 marzo a Rosarno alle ore 10.00 presso l’Auditorium comunale ed avrà come slogan: “Accoglienza, integrazione, lavoro, diritti, sviluppo, legalità”. Sono previsti gli interventi di: Sergio Genco, Segretario Generale CGIL Calabria, Nino Calogero, Segretario Generale CGIL Gioia Tauro, Francesco Alì, Segretario Generale CGIL Metropolitana Reggio Calabria-Locri, Don Pino De Masi, Associazione “Libera”, Vincenzo Linarello, Associazione “Goel”, Mimmo Lucano, Sindaco di Riace, il portavoce degli studenti del Liceo Scientifico “R. Piria” di Rosarno, Luigi Tafani, delegato alla sicurezza e legalità per la Confindustria di Catanzaro. La manifestazione sarà conclusa da Morena Piccinini, Segretaria Nazionale Cgil.

La segreteria
CGIL Metropolitana
Reggio Calabria – Locri

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