Reggio Calabria. La ricomposta e auspicata unità sindacale non basta da sola a sanare le gravissime problematiche che affliggono la nostra Calabria. Ipotizzare che la ricomposta unità (peraltro la divisione interessava una sola sigla), possa rappresentare l’unico baluardo a difesa di una politica scellerata e dell’abbandono, perpetrata contro la Calabria dai vari livelli istituzionali e di partito, è limitativo e fuorviante. Il sindacato calabrese, soprattutto quello del settore trasporti, sta conducendo da solo un confronto impari contro i poteri forti nazionali che ritengono il nostro territorio come una vera e propria colonia utile ed organica solo agli interessi delle lobby del centro-nord Italia.
Con una tale panoramica, il ruolo di contrasto serio spetterebbe alla nostra classe politica che, purtroppo, anche in questi giorni, ci riferiamo ai tagli ai treni, si è dimostrata inadeguata ed incapace di fare fronte unico con il sindacato territoriale. Infatti se da un lato vi è stata una forte reazione di tutto il mondo sindacale calabrese, dall’altro non si è registrato una altrettanto ferma presa di posizione. A parte quella dell’Amministrazione Comunale di Locri e quella del Comune di Paola, per il resto solo poche battute di facciata.
Nessuna Amministrazione di Città capoluogo di provincia ( RC-CZ-CS-VV-KR) ha puntato l’indice contro le scelte di Trenitalia e del Governo nazionale. Nessuna Provincia Calabrese ( RC-CZ-CS-VV-KR) ha promosso una seduta ad hoc sull’argomento men che meno i nostri numerosi deputati nominati al parlamento centrale. È evidente che con un quadro politico-partitico-istituzionale di tale portata alla Calabria non rimarrà altro che continuare a vivere nella esclusiva logica delle sudditanze e delle mollichine date come contentino.
La Calabria frana pezzo per pezzo. In queste ore è stata chiusa l’autostrada SA-RC tra Rogliano e Cosenza, la statale 18 interrotta in località S. Trada, i collegamenti aeroportuali sempre più insufficienti nonostante la domanda sempre più incalzante, i nostri porti non adeguati alle necessità delle cosiddette autostrade del mare, la SS 106 jonica meglio conosciuta come la strada della morte, ebbene cosa si è pensato di fare? Sopprimere i servizi notturni di collegamento ferroviario, gli unici cadenzati e capaci di collegare direttamente il nostro territorio con il centro-nord Italia.
Per questo la FAST-CONFSAL, unitamente alle altre segreterie generali calabresi, continuerà nelle proprie azioni di lotta, con il coinvolgimento di tutte le categorie settoriali e preparandosi ad una prima giornata di sciopero generale. Questa è la risposta che il sindacato tutto darà a chi vuole isolare ed affossare la nostra regione, per il resto attendiamo segnali concreti e non di parata da parte della impreparata o in tutt’altre faccende affaccendata classe politica nostrana.
Fast-Confsal
Il segretario generale Calabria
Vincenzo Rogolino