In un auditorium “Versace” gremito Bova ha ripercorso la sua presidenza

Reggio Calabria. Oltre 1500 persone hanno partecipato questa sera alla “convention” del presidente del Consiglio regionale Peppe Bova, capolista del Pd nella provincia di Reggio Calabria. “Giuseppe Bova incontra la sua città” era il titolo dell’iniziativa che si è svolta nel grande auditorium “Versace” del centro direzionale. Una “città” intesa in senso ampio, che abbraccia la provincia di Reggio, dalla Locride alla Piana di Gioia Tauro, l’Aspromonte, il capoluogo e soprattutto l’area vasta dello Stretto, alla cui integrazione Bova ha sempre lavorato, essendo il primo promotore dell’istituzione dell’area metropolitana.

L’incontro è stato una straordinaria prova di forza, non solo numerica – considerato l’altissima partecipazione – ma anche organizzativa. Un suggestivo ed emozionante filmato di cinque minuti ha riassunto in “pillole” l’attività svolta da Bova negli anni condotti alla guida del Consiglio regionale. Una carrellata di musica e immagini che hanno raccontato la storia di una legislatura segnata all’inizio dal delitto Fortugno, ma al contempo condotta nel segno del rigore e della sobrietà, tagliando i costi della politica e premiando il merito dei giovani talenti con i voucher per i laureati più meritevoli e i concorsi iper-trasparenti.

L’iniziativa è proseguita con una “sorpresa”: un intermezzo di musica popolare degli zampognari di Cardeto, a rappresentare il legame con la montagna reggina e soprattutto con le radici della nostra società. Subito dopo, si è aperta la serie degli interventi dei “testimonial” della candidatura del presidente. A prendere la parola sono stati Maria Grazia Papasidero, selezionata per uno dei 500 stage per i laureati più meritevoli banditi dal Consiglio regionale; Massimo Tramontana, segretario dei Giovani Democratici della provincia di Reggio; Giuseppe Fortugno, figlio del compianto vicepresidente dell’Assemblea calabrese; Ferdinando Nociti, espressione del movimento “A testa alta” in provincia di Cosenza; il prof. Rosario Pietropaolo, autorevole e storico rappresentante dell’università Mediterranea di Reggio; e Liliana Frascà, assessore regionale uscente e prima sostenitrice della candidatura di Giuseppe Bova.

Quest’ultimo, nel parlare alla “sua” città, è stato interrotto nei 35 minuti del suo intervento da decine di scroscianti applausi, l’ultimo dei quali interminabile, durato alcuni minuti. Il presidente ha parlato a 360 gradi affrontando numerosi temi. A partire dal delitto Fortugno, “che fu un segnale contro la radicale volontà di cambiamento espressa dai calabresi che mai prima del 2005 avevano votato e deciso in maniera così netta, attribuendo alla coalizione di centrosinistra 240 mila voti in più dell’altra”.

Bova ha parlato poi delle “numerose iniziative intraprese dal Consiglio regionale in direzione del contenimento dei costi di funzionamento dell’assemblea e legati alla politica: dal taglio delle indennità alla legge anti-parentopoli, dalla richiesta di quattro certificazioni antimafia per i collaboratori dei consiglieri regionali alla riduzione dei componenti delle strutture speciali. Ed ancora, gli stage per i superlaureati, i concorsi super-trasparenti e l’impegno per la valorizzazione dei beni culturali calabresi, con l’ultima grande operazione di successo rappresentata dall’allestimento a palazzo Campanella del laboratorio di restauri dei Bronzi di Riace”.

Poi lo sguardo è stato rivolto al futuro: all’area metropolitana, considerata “non un pennacchio che divide, ma un’opportunità vera per lo sviluppo del territorio, mettendo in rete saperi e cultura attraverso le università e puntando su un grande porto qual è quello di Gioia Tauro”.

Exit mobile version